10 tavole quotate e ben 50 pagine di “consigli per costruire”, frutto delle precedenti esperienze con gli appassionati autocostruttori, spesso alla loro prima realizzazione, per scafi più semplici e piccoli come il "Buonvento" e il "Granvento"; questa volta per una barca da crociera d'altura di dimensioni sempre ridotte ma più completa e impegnativa. Non un semplice manuale ma un vero e proprio trattato, tutto fatto a matita con testo e disegni e con una esposizione chiara e semplice che nulla ha da invidiare ai freddi disegni del pc, anzi li surclassa, dando al costruttore un grande senso di confidenza e sicurezza nell’avanzamento dei lavori.
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Come sempre nella costruzione One-Off, o nella pura autocostruzione amatoriale, sarà la mano sapiente del costruttore a definire bellezza e qualità finali di una barca a vela ma alle spalle deve esserci una solida esperienza del progettista e dei fornitori di materiali per la realizzazione e l’allestimento dello scafo.
Il progetto è uno straordinario mix di classico e di moderno, un vero e proprio “stato dell’arte” della costruzione nautica: classico nelle linee eleganti del disegno, moderno nel metodo costruttivo e nei materiali, con le migliori resine epoxy per il legno che, eternamente attuale, rappresenta ed interpreta la massima sintesi di questo mix.
La barca è esattamente ciò che ci si aspetta dalla matita di Rodolfo Foschi: uno scafo solido e potente come altri più grandi progettati nella sua lunga carriera di architetto navale, adatto a tutte le andature e in grado di affrontare condizioni di mare anche impegnative; un piano velico equilibrato per una facile conduzione in equipaggio ridotto; una disposizione razionale di pozzetto, coperta, interni e accessori pensata alla navigazione vera più che alla “residenza” estiva in banchina o al tuffo nella rada più vicina.
Scafo e interni sono progettati infatti per un reale comfort in navigazione, non solo per la disposizione classica di quadrato, cuccette, cambusa, locale wc ecc. ma anche per la giusta collocazione dei vari accessori necessari per la vita di bordo: stipetti e gavoni interni, serbatoi acqua e nafta, batterie per motore e servizi, accesso al motore entrobordo, prese e scarichi a mare. Tutto pensato con una logica che non guarda troppo alle tendenze della moda attuale ma si rifà alla tradizionale praticità dell'andar per mare.
Anche per pozzetto, tuga e coperta il progettista dà la priorità alla navigazione anziché all’aperitivo in banchina! A cominciare dallo specchio di poppa chiuso, forse scomodo per fare il bagno in rada ma che dà un grande senso di protezione in navigazione, con l’alloggiamento dell’autogonfiabile in pozzetto a poppavia, nella corretta posizione sotto al carabottino; sullo stesso piano di questo troviamo due gavoni di poppa, uno a dritta per le cime e uno a sinistra per i parabordi, o viceversa. Sulla panca di dritta c’è il gavone per l’accesso alla cala vele, ampia per tutta la lunghezza, mentre sulla parete della panca di sinistra c’è un piccolo oblò che dà aria alla cuccetta di quarto. Sul pagliolato i due grandi gavoni aprono al motore e al sistema di scarico per una facile ispezione. Il timone non è esterno sullo specchio di poppa ma entrobordo con barra in pozzetto, per una migliore manovrabilità in acque strette e per non aumentare la lunghezza fuori tutto di 8m, come da scelta progettuale descritta di seguito.
Sulla tuga, sufficientemente alta per offrire una dignitosa altezza in cabina di 1.75m ma ben proporzionata nelle dimensioni e nelle linee generali dello scafo, vi sono i rinvii per le manovre correnti in pozzetto e due passi d’uomo a proravia dell’albero: uno sulla cabina di prua e l’altro per areare il locale toilette. A prua un ampio gavone per cima e catena dell’ancora e un piccolo bompresso telescopico per un eventuale Code-0 in aggiunta al classico armo a cutter con randa, fiocco e trinchetta.
Lo scafo in strip-planking con legno-epoxy è un rifacimento in chiave moderna della costruzione tradizionale in fasciame per un monolite leggero come quello di un sandwich in vetroresina ma strutturalmente più robusto, di costo inferiore e più facile da realizzare per un buon autocostruttore dilettante così come per un piccolo cantiere artigianale.
Il moderno sistema epossidico GURIT AMPRO ad alto contenuto tecnico ma con basso impatto ambientale conferisce al legno una nuova vita nelle costruzioni nautiche ponendolo in assoluta competizione con la vetroresina per i costi, per la qualità, ma soprattutto sfatando il falso mito che questo nobile materiale richieda molta più manutenzione. L’abilità dell’artigiano o dell’autocostruttore amatoriale daranno allo scafo il valore aggiunto della personalizzazione, impossibile nelle produzioni di serie, che renderà ogni barca come un oggetto unico e irripetibile, diverso da tutti gli altri.
I "consigli per costruire" di Foschi non tralasciano alcun particolare:
La lunghezza di 8 metri è una scelta coraggiosa ma ben ponderata: è la giusta misura per una piccola barca da crociera con un minimo di vivibilità “reale” e con costi di esercizio ancora ragionevoli; basti solo pensare alle tariffe dei marina italiani per le barche in transito, dove oltre gli 8 metri i prezzi si impennano…!
Quasi tutti i cantieri snobbano le nuove barche di questa misura, proponendo modelli più grandi oppure scafi ipertecnologici ben più remunerativi; nell’usato si trovano belle barche a prezzi bassi ma anche scafi vecchi e logorati nelle strutture, nel motore e nelle attrezzature, con il risultato che il costo finale compresi eventuali restauri o refitting è spesso molto più alto del suo prezzo d’acquisto o non tanto inferiore a quello di una nuova costruzione one-off!
Questa piccola barca sarà costruita principalmente come natante, data la lunghezza di 8 metri con le relative facilitazioni burocratiche, e annesse limitazioni, per le barche entro i 10 metri, ma le sue caratteristiche di progetto sono sicuramente per un utilizzo più impegnativo. Per questo l’Architetto Rodolfo Foschi l‘ha semplicemente definita un “cutterino per navigare”.
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brevi considerazioni di Foschi, in questo caso scritte al pc. Lo fa a modo suo...