CAPE HENRY 21
Pilot Cutter tradizionale, carrellabile
scafo lapstrake in compensato marino

Bella e veloce, il fascino delle barche tradizionali "Pilot Cutter"
inglesi in una moderna interpretazione dello scafo in lapstrake
Sistemazioni interne per la famiglia nei weekend,
Un pozzetto profondo, protetto e molto spazioso
Cutter aurico o Marconi, deriva mobile o chiglia fissa
motore fuoribordo in pozzetto, timone esterno
Adatto all'autocostruzione o a una rapida
ed economica realizzazione professionale

Il Cape Henry 21 in lapstrake (una versione più moderna del classico clincker) con compensato marino + epoxy è lo sviluppo naturale del Cape Cutter 19, un cabinato carrellabile prima prodotto in vetroresina (e divenuto in poco tempo molto popolare in Inghilterra: 70 scafi venduti nei primi due anni), in seguito costruito anche in legno/epoxy. Il 19 ha mostrato grande carattere, grande marinità e sorprendenti doti di velocità.
Il fascino e il successo di questa piccola barca hanno portato a un flusso costante di richieste per barche simili ma con dimensioni maggiori: un 21' solo leggermente più grande ma ancora con una facile gestione della carrellabilità, un 25' ancora di piccole dimensioni ma decisamente più abitabile e infine un 30', un pilot cutter per crociere d'alto mare nel miglior comfort possibile. Per il 21' la scelta progettuale è stata semplicemente quella di incrementare di circa 1/3 le misure in termini di volume e dislocamento ottenendo notevoli benefici nello spazio, nelle stabilità e nelle performance. Per dimensioni maggiori le aspettative degli armatori sono diverse, soprattutto nell'abitabilitò, e richiedono considerevoli cambiamenti progettuali.
Il nome del Cape Cutter 19 deriva dal Capo di Buona Speranza, in Sudafrica dove il progettista Dudley Dix ha vissuto per gran parte della sua vita; quello del Cape Henry 21 è in onore di un capo alle bocche della Chesapeake Bay in USA, dove Dudley ha preso casa dal Gennaio del 2004.

Il disegno dello scafo è Cape Henry 21 ispirato alle linee della tradizionale imbarcazione a vela inglese che ha visto molte interpretazioni nei suoi concetti base. Lo scafo è costruito in lapstrake con compensato marino e resina epossidica multiuso, con curve accuratamente sviluppate sulle strisce per produrre uno scafo grazioso. Lo scafo in lapstrake ha gli spigoli tra le strisce accentuati da scalini di connessione, per cui rischia di essere brutto a vedersi se non ben proporzionato.

Nel disegnare le forme dello scafo, Dudley Dix ha mantenuto il costante confronto tra le linee generate dal computer e il tradizionale disegno su carta. Ciò gli ha permesso di valutare meglio le proporzioni ma anche l'estetica generale di uno scafo a clinker, cosa che risulta difficile sullo schermo del computer.
In questo modo si sono ottenute delle forme aggraziate oltre che funzionali. Il secondo passo è stato quello di usare un programma 3D che ha permesso di generare accurate forme in piena scala dei pannelli di rivestimento del guscio e delle paratie. In questo modo taglio e costruzione saranno più veloci.

Il Cape Henry 21 è costruito su paratie permanenti in compensato marino e ha una spina dorsale, un semi-paramezzale, che corre longitudinalmente sulla mezzeria dalla ruota di prua fino alla cassa di deriva. Paramezzale e paratie si incastrano tra loro rendendo l'installazione un compito molto facile e dando straordinaria rigidità strutturale alla parte anteriore dello scafo. La cassa di deriva e la chiglia piena in massello, attraversata dal pozzetto per il piede del fuoribordo, forniscono la robustezza al resto dello scafo.

Lo scafo è anche irrigidito strutturalmente dai correnti posizionati su tutti gli spigoli. Sicuramente i filetti di epoxy avrebbero fatto egregiamente il loro lavoro ma sarebbe stato più difficile mettere in posa i pannelli sagomati dello scafo a causa della loro scarsa flessione. Probabilmente i costruttori professionisti avrebbero trovato delle soluzioni efficaci ma la preoccupazione era di rendere il lavoro più facile possibile per gli autocostruttori inesperti. I correnti sugli spigoli infatti costituiscono un'ottima base su cui ancorare i pannelli dello scafo, oltre ad essere delle linee guida per il corretto posizionamento degli stessi.

Inoltre, lo scafo senza correnti avrebbe una grande resistenza esterna alla pressione del mare ma non sufficiente per eventuali carichi all'interno: una persona pesante che accidentalmente dovesse cadere dalla seduta in cabina contro le pareti potrebbe provocare crepe proprio sugli spigoli senza il rinforzo dei correnti, con conseguenti problemi strutturali. Degli schienali o dei buoni cuscini tra i correnti delle pareti in cabina possono assicurare una comoda seduta sulle panche.


La disposizione interna è una copia leggermente riscalata del 19', con piccola cambusa, doppia cuccetta in avanti e cuccette di quarto. La lunghezza extra offre più spazio per il cuccettone di prua e una lunghezza sufficiente per le cuccette di quarto, per consentire a mamma e papà di sedersi comodamente dopo che i bambini sono entrati. Una toilette portatile può essere posta sotto il cuccettone di poppa e può essere schermata con una tenda per la privacy.

Versione deriva mobile

versione chiglia fissa
Lo scafo ha buone caratteristiche prestazionali. La lunghezza al galleggiamento è quasi uguale a quella dello scafo, fattore che incrementa la sua velocità rispetto al dislocamento in gran parte delle condizioni di navigazione.

È molto fine sul dritto di prua fin dal primo spigolo , con una curva concava alla linea di galleggiamento. Questo offre una buona penetrazione in acqua, dando nel contempo una grande direzionalità sopravvento . La stellatura nelle sezioni superiori e un'ampia coperta di prua offrono galleggiabilità di riserva e una sistemazione interna sufficientemente spaziosa.

A poppa la raggiatura importante perdona molti errori di manovra e offre grandi capacità di carico in pozzetto per reggere bene il peso dell'equipaggio senza eccessivi cambi di assetto a prua o a poppa, a volte necessari sulle piccole barche

come in molte barche di questo tipo e queste dimensioni, il motore fuoribordo è posto in pozzetto con una culla passante tra il pagliolo e il fondo dello scafo, subito a poppa della chiglia. Una soluzione molto pratica per la manutenzione e sicura, con l'elica sempre in acqua ma al sicuro da urti o fenomeni di cavitazione.

Il rig ha le apparenze del cutter; non è espressamente progettato per navigare con le due vele di prua anche se nelle andature al traverso, dalla bolina larga al lasco, ha una buona efficienza. Per navigare bene con la tormentina è necessario un Yankee o comunque un fiocco con bugne alte. Invece il rig prevede un grande genoa all-round sul bompresso, in condizioni da leggere a moderate, anche su avvolgitori rinviati in pozzetto.

La vela sul dritto di prua sembra una trinchetta ma è davvero un fiocco per condizioni pesanti, quasi una tormentina. Se usato come trinchetta con il genoa dovrà essere un po' più chiuso in testa per non interrompere il flusso dei filetti. Il bompresso non è fisso sul dritto ma incernierato, così da poterlo rientrare in coperta quando non in uso;soluzione molto comoda quando si è all'ormeggio in banchina. lo strallo di prua principale è fissato allo scafo quindi la vela può essere utilizzata anche senza bompresso.

L'albero è in legno cavo, fabbricato con il metodo Birdsmouth. L'albero è abbastanza leggero per essere sollevato da due persone senza ausili meccanici.

da Boatdesign.net
Il boma è fissato a collo d'oca al tabernacolo piuttosto che all'albero, permettendo così di abbattere l'albero senza rimuovere il boma.

La randa è un gaff a picco che offre una buona efficienza pur non avendo molta superficie in alto. Il basso centro di questo piano velico le consente di portare molta vela, più di quanto sia normale per le barche di dimensioni simili con rig più moderni. Il risultato è una prestazione sorprendente in condizioni da leggere a moderate. Per chi preferisce c'è comunque anche un'opzione del piano velico marconi con randa bermudiana.

La Lista dei materiali
La lista dei disegni
Il grafico di stabilità
Caratteristiche
Lunghezza fuori tutto escluso bompresso
|
6.38 m
|
Randa + Genoa
|
28,46 m²
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Lunghezza al galleggiamento
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6.50 m
|
Randa
|
16,12 m²
|
Larghezza al baglio massimo
|
2.42 m
|
Trinchetta
|
6,04 m²
|
Immersione
|
0,49/1,34 m
|
Genoa
|
12,34 m²
|
Dislocamento
|
1.450 kg
|
Superficie velica/area immersa
|
2,56
|
Peso a secco
|
1.160 kg
|
Coefficiente prismatico
|
0 ,52
|
Zavorra
|
520 kg
|
Coefficiente di finezza
|
0,64
|
Superficie al galleggiamento
|
7,56 m²
|
Momento raddrizzante a 30 °
|
523 kgm
|
Tasso di immersione
|
77 kg/cm
|
Momento raddrizzante a 60 °
|
644 kgm
|
Superficie immersa
|
11,1 m²
|
Momento raddrizzante a 90 °
|
303kgm
|
Dislocamento/Lunghezza
|
184
|
Motore fuoribordo
|
6 hp
|
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