Un Didi 38 a Trecate

 



Una barca fai-da-te

 

 

E' cresciuta, pezzo per pezzo,

nel cortile di casa

 

 

La sta realizzando Giancarlo Mochetto,  un grande appassionato di mare e navigazione 

 

  

Da 2 anni al lavoro per una barca lunga 12 metri

  

 

 

Ci sono persone che sanno fare ogni cosa... e la sanno fare anche bene. Appartiene a questo manipolo di privilegiati il trecatese  Giancarlo Mochetto che un paio di anni fa ha deciso di farsi una barca di 12 metri nel cortile dietro casa. E ci è riuscito.

Mochetto la passione per la navigazione la ha avuta nel sangue da sempre: già sui 9 anni, quando i suoi coetanei avevano come massimo una bicicletta, lui solcava le acque del Ticino su una classica  barca  da fiume sulla quale, pescando, lasciava andare la fantasia verso orizzonti più ampi.

Ovviamente, con l'età crescono in modo esponenziale le esigenze navigatorie che lo portano verso gommoni e barche a motore, con le quali affrontare l'amore della sua vita: il mare. Sopra il mare, ma anche sotto, tant'è che per molti anni è istruttore sub al massimo livello.

 

Sognando di traversare vasti spazi in navigazione pura, orienta le sue vacanze verso Thailandia e Lampedusa, dove approda da parecchi lustri almeno 3-4 volte nel corso dell'anno. Là lo ha sempre aspettato una barca ma l'ultima, l'Explorer 2, si rivela ormai meno all'altezza, bisognosa di restauri e di interventi vari.

Così Mochetto decide che vuole cambiare imbarcazione. 

La sua "barca perfetta", però, già bella e pronta verrebbe a costare uno sproposito... così decide di affrontare una bella sfida con se stesso e provare a farsela da solo. Le premesse per una buona riuscita, in verità, ci sono tutte: da una vita, ad esempio, nelle giornate di brutto tempo è sempre andato ad osservare i lavori dei MAstri d'Ascia, affascinato da quella sapienza antica che affonda le radici nel lontano passato.
 
E poi la frequentazione dei Saloni Nautici, l'avida lettura di riviste specializzate, le conoscenze dei materiali e delle loro applicazioni, un'officina personale attrezzata come quella di un professionista, la curiosità nei confronti di un mondo tanto affascinante lo portano a pensare che quell'idea non assomiglia poi troppo a un'utopia.  

Veleggiando in Internet scopre la persona che fa per lui: un progettista americano di imbarcazioni che ha studiato proprio il modello che gli serve, a suo desiderio, a sua misura. Lo acquista e comincia a passare le notti ritagliando la sua barca... di carta in scala 1 a 1, sulla falsariga dei cartamodelli delle sartine di una volta. Un'imbarcazione di 40 piedi, però, non è uno chemisier e all'inizio affiora dagli abissi del sé la domanda angosciosa:  << ce la farò?   >>

 

 
La barca in costruzione nel cortile dietro casa

 
Ma certo che ce l'avrebbe fatta, trasformando il cortile retrostante la casa in un cantiere navale, operando da solo in ogni frazione di tempo libero (<< ogni tanto convocavo mio padre Giuseppe di 80 anni per darmi una mano... e lui era stracontento... un entusiasta come me>>), sospinto da una gioia interna che gli conferisce energie senza pari. Comincia con la costruzione delle opere metalliche e piano piano, giorno dopo giorno, la realtà prende il posto della fantasia e la barca è praticamente pronta. << Certo - ricorda Giancarlo - anche se tutto è andato liscio ci sono stati momenti di panico come l'inverno scorso quando la nevicata abbondantissima rischiava di far crollare la "serra" (una copertura fatta con tubi per l'irrigazione e fogli di cellophane, ndr) rovinando sopra la... creatura. E io, in piena notte, come un matto a tirar giù la neve con la scopa, mettendo al massimo il riscaldamento affinché sciogliesse ogni residuo. Notti praticamente bianche... ma volete mettere la soddisfazione? >>.

 

 A Luglio la sua barca perfetta sarà "buttata in acqua" 

(<<....non ne posso più!>>) ma prima verrà affidata a un cantiere di Genova per l'armatura dell'albero (<<Lavoro delicato, da specialisti... ma con un po' d'impegno magari ce la facevo da me>>). E il varo sarà il momento della verità.


Nessun dubbio: tutto andrà nel migliore dei modi perché Giancarlo Mochetto nelle cose che fa ci mette l'anima e vive la vita in modo pieno, avido, totale. Non ha dalla sua soltanto una splendida capacità manuale ma soprattutto un fatto d'amore e di fedeltà ad un sogno: un bianco legno da condividere con gioia, da condurre con polso fermo, su cui lasciare correre il tempo, passando le giornate a fissare un orizzonte arcano. Meravigliosa sensazione.

 

Gioia Raimondi Jelenkovich 

 

 

 

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