petrel 28: prova in mare

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crispilo
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petrel 28: prova in mare

Messaggio da crispilo » 31/08/2009, 22:00

crispilo 31 Ago 2009 alle 22:00

Eccomi a 24 ore di distanza a raccontare della prova in mare del Petrel 28 costruito per Salvatore da Tecno Legno Yacht, primo esemplare ad andare in acqua.

La prova si è svolta fuori della laguna di Grado, nel nord Adriatico, con condizioni meteo condite da un vento da NW tra i 12 e i 14 nodi, e una onda corta e ripida valutabile intorno agli 80 cm di altezza;

a bordo siamo io, Claudio, titolare di TLY, l'armatore Salvatore, e Sergio Mistro di Velablog, gradito ospite; in totale non siamo proprio dei pesi leggeri, diciamo che siamo sugli 85-90 kg di media, abbiamo anche mezzo serbatoio di carburante, mezzo di acqua dolce, e la barca, complici i pregevoli lavori di ebanisteria degli interni non è proprio un peso piuma.

Partiamo dall'uscita dal porto: la barca, equipaggiata con un yanmar 20 HP con elica a pale abbattibili a “becco d'anatra” , risulta molto manovrabile anche negli spazi ristretti degli ormeggi tra le bricole; usciti nel canale diamo motore con onda quasi in prua; il responso è:
  • 1800 rpm : 3,4 kn
  • 2800 rpm : 5,6 kn
  • 3300 rpm (massimo): 6,3 kn
velocità che garantiscono di trarsi d'impaccio da bonaccie e situazioni fastidiose con buona lena, e mantenendo consumi ancora perfettamente ragionevoli;

diamo su tutta randa per valutare come si comporta la barca, controlliamo sartie e alberatura , la barca è quasi neutra, docile alla barra anche in una situazione nella quale dovrebbe essere orziera in maniera più marcata; usciamo dal canale della laguna, il fondale passa da un angosciante (per me, tutto fuorche lagunare) 3-4 metri ad un più rassicurante 9-14 m, srolliamo il fiocco e cominciamo a bolinare con il piano velico completo per capire come si comporta la barca.

La prima cosa che colpisce è un passaggio sull'onda molto morbido, la barca va via senza piantarsi, molto docilmente; per quanto la si “strattoni” all'orza mantiene un comportamento molto soft senza pestare sull'onda, solo le più corte e ripide provocano degli schizzi che non vanno oltre il pozzetto ancora; la barra rimane sempre molto controllata, il feeling al timone cambia pochissimo al variare dello sbandamento della barca, non si ha mi la sensazione che stia tirando all'orza a carena sbandata tanto da dover correggere bruscamente, né che la pala del timone sia al limite dello stallo; i riscontri di velocità sono più che soddisfacenti per una barca che non faceva della stessa uno dei suoi cardini progettuali: facciamo stabilmente 5-5.4 nodi di bolina stando a circa 50-55° dal vento, se stringiamo a 40-45° la barca si stabilizza su un passo di 4- 4.5 nodi, e la sorpresa piacevole è che basta farla poggiare appena e nel giro di 15 secondi riprende il suo passo dimostrando una buona accelerazione, cosa che abbiamo notato anche all'uscita dalle virate, lo sbandamento è sempre dolce e progressivo, la sensazione (da verificare) è che probabilmente sino ai 17-18 nodi possiamo tenere tutta la tela a riva in bolina stretta senza stressarci al timone più di tanto; di bolina larga-traverso il passo si attesta stabilmente sopra i 6 nodi con punte sui 6 nodi e mezza quando l'onda ci da una manina d'aiuto, il lasco denota una buona stabilità di rotta e velocità intorno ai 5 nodi ; stiamo fuori un paio d'ore, il pozzetto ampio anche per 4 adulti e il comportamento della carena rendono lo scafo davvero adatto a crociere in scioltezza, anche in condizioni di vento e onda che renderebbero più nervose e scomode carene di impostazione più sportiva;

la sensazione complessiva è quella di uno scafo sano dalle reazioni molto facilmente leggibili, che perdona gli errori a skipper non esperti, o semplicemente stanchi ; ci avviamo al rientro, tiriamo un bordo di bolina mure a destra dentro le bricole del canale, sino a quando diamo motore e ammainiamo fiocco e randa; le manovre di ormeggio sono senza storia, la barca evolve come deve essere, basta darle un po' di abbrivio con una marcia indietro di qualche secondo senza mai smotorare, e si rientra precisi all'ormeggio;

Personalmente la prova mi ha tolto qualche punto interrogativo dalla testa, perchè per quanto ci si studi sopra e si confrontino le linee d'acqua con altri scafi in circolazione, la prova in mare su una nuova carena è sempre un momento di esame nel quale si capisce se si è andati nella direzione giusta; e in questo caso le priorità di progetto che mi ero messo come punti fermi, cioè aver uno scafo che unisse prestazioni ragionevoli ad un buon equilibrio complessivo e a una spiccata facilità di conduzione, sono state rispettate

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Mistro
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Re: petrel 28: prova in mare

Messaggio da Mistro » 01/09/2009, 8:14

Mistro 01 Set 2009 alle 08:14

Sottoscrivo tutto!
Originally posted by crispilo

La prova si è svolta fuori della laguna di Grado, nel nord Adriatico, con condizioni meteo condite da un vento da NW tra i 12 e i 14 nodi, e una onda corta e ripida valutabile intorno agli 80 cm di altezza;
Mi viene in mente solo ora che sto scrivendo il mio resoconto.

Non avevamo lo strumento ed abbiamo valutato ad occhio ma...
Farei notare che tutte le altre barche fuori giravano con almeno una mano o genoa mezzo rollato. Quindi puo' essere che noi si sia sottovalutata l'intensità del vento. Forse perchè venendo da terra e non essendo freddo (e quindi denso) restava sollevato e non produceva le "ochette" che ci si aspetta da venti sopra una certa intensità.

ipotizzo eh, non ho certezze granitiche su questo :-)

crispilo
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Re: petrel 28: prova in mare

Messaggio da crispilo » 03/09/2009, 18:50

crispilo 03 Set 2009 alle 18:50

mumble mumble, potresti avere ragione, ma non credo si andasse oltre i 15

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