crispilo Replybullet Posted: 12 Lug 2014 alle 10:56
eeeeeh, intanto abbiamo sfatato la maledizione che mi vedeva salire su idea 19 sempre con bavette di vento o bonacce totali !!! WinkLOLLOL
allora, vediamo alcuni appunti sparsi che mi sono venuti in mente dopo la veleggiata di Domenica:
circuito bompresso orientabile: Michele ha optato per gennaker in testa albero e un bompresso orientabile piuttosto simile a quanto si vede su alcuni mini, tenendo però la lunghezza circa su quella indicata dai piani di idea 19 ; il bompresso è incernierato sul pulpito di prua, sulla gamba centrale, è dotato di un controvento verso il basso in dyneema scalzato fissato a scafo , di un carica-alto fisso (stroppino fissato sul pulpito e via), di due bracci "in diretta" (senza demoltipliche) che sono le manovre che lavorano maggiormente e danno l'orientamenteo del bompresso destra /sinistra ; un ultima manovra che chiamerò "centrale" è una cimetta che serve a riportare il bompresso al centro cazzandola a ferro (differisce dai due bracci perche qui la cazi a ferro, il bompresso arriva al centro e lì si ferma, è utile quando lo si sbraccia), nella foto è quella che fa via sul castelletto centrlae di tubi fissato prua
- pro: circuito semplice da gestire, facilmente comprensibile al primo sguardo
- contro: dimenticatevi di regolare l'orientamento del bompresso quando il gennaker sta portando (muchacha non ha winches, vi ricordo) , si regola prima di issare e così rimane, o si ruota in strambata (anzi prima), le forze sui bracci sono troppe per gestirle con le cime in mano
velocità al lasco : ottima e abbondante, con 8-10 nodi di vento reale ne fai stabilmente 6 e spiccioli stando a 40° circa dalla poppa piena, in pratica la velocità di carena, il gennaker (testa d'albero 40 m2 circa) in queste condizioni è perfettamente gestibile a mano con un bozzello-winch, a patto di non mettersi a fare traversi (ma lì non è un problema di non riuscire a cazzare scotta, tanto ti sdraia a prescindere...); ricordiamoci sempre che è il vento apparente che genera il carico sulle scotte, quindi più andiam veloci meno acrico abbiamo e meglio gestiamo la scotta a mano, più veloci strambiamo e meno fatica facciamo a far passare il gennaker e rimetterlo a segno
strambata: non una "manovra missile" perchè devi riorientare il bompresso, ma se ognuno a bordo sa quello che deve fare va via liscia in un tempo ragionevolissimo (comunque la metà di quanto ci si mette per equipaggi normali a strambare con spi e tangone, eh), occhio a non far "ripartire" il gennaker se il bompresso non è bloccato
issata gennaker: abbiamo fatto delle issate molto “didattiche” , ma con un po' di affiatamento in più si issa piuttosto veloci, la maggior seccatura è far girare la mura intorno al pulpito sino ad arrivare alla varea (la punta) del bompresso, ma volendo è una roba che si fa ben prima della boa, altra attenzione da prestare, occhio a che la drizza gennaker non si incattivisca tra randa e crocette (dopo aver girato boa e poggiato lasciate randa e fiocco piuttosto cazzati sino a che il gennaker non è su , poi li lascate)
timone singolo vs. Doppio: Michele è partito col timone singolo, poi ha costruito il doppio, ma stavolta aveva rimesso su la pala singola , che sembra un pò più "sorda" come reazione (bisognerebbe pigliarsi una dima e vedere come sono profilate), ma comunque ha amplissima autorità anche a barca sbandata e non ventila nè stalla
fiocco: abbiamo regatato con un fiocco nuovo, al limite della lunghezza utilizzabile come base; difficile definire le differenze rispetto al vecchio (base più piccola), la sensazione è che la barca fosse un pò più equilibrata, meno orziera, ma francamente avremmo dovuto fare un test con le due vele una dopo l'altra per capirlo davvero
equipaggio: tre persone possono gestire tutte le manovre in tranquillità e con lo spazio a disposizione in pozzetto ce ne sta una quarta senza soffrirne; by the way anche in una configurazione con uno poco esperto a bordo, in tre si fa tutto quello che si deve fare. Noi eravamo un equipaggio leggerino , di sicuro qualche kg in più in falchetta se sale aria non fa male, comunque tre per me è il numero ideale in regata
Virata in prua: in bolina eravamo in due in falchetta a "spianare" la barca; per virare si rientra all'ultimo, si vira il fiocco e si riesce quanto prima dall'altra parte per spianare la barca, insomma nulla di nuovo
Randa: l'ho già detto, croce e delizia di questa barchetta, spesso è esuberante, controllare sempre cunningham , base e drizza per cercare di depotenziare se ci accorgiamo che stiamo facendo più sbandamento che altro, nel range con il quale abbiamo regatato, che andava da 6 nodi di reale sino a 10-12 , la differenza tra le due condizioni è già tanta: a 10 nodi o smagrisci randa o sbandi troppo e ti pianti , a 6 nodi la potenza ancora ti serve tutta e quindi vai via di vela grassa e potente, e se esci dal lasco per tornare in bolina con 12 nodi di aria e la randa ancora bella piena ci pensano i primi 30 secondi di bolina a ricordarti di smagrire tutto, dopo di che smetti di fare il tiro alla fune tra randa e timone e ricominci a filare
bolina: purtroppo in bolina i 5,7 metri di galleggiamento si sentono, si può raggiungere la velocità di carena (6 nodi circa) piuttosto in fretta (noi con le condizioni leggere di domenica eravamo sui 5,5 stabili), e li ci si ferma, si può aumentare qualche frazione di nodo surfando su onde occasionali, ma ovviamente planare in bolina non è nelle possibilità di uno scafo simile (ma manco dei mini transat, se è per quello), quindi valgono le solite regole: virare rapidamente, sfruttare i buoni quanto più possibile, non far sbandare troppo la barca, centrare correttamente i pesi , non impiccare la barca all'orza, solite storie