Dix Five - Il vero problema

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Shan Ricolfi
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Dix Five - Il vero problema

Messaggio da Shan Ricolfi » 14/12/2003, 1:04

Ciao Leo, grazie per i consigli sui libri, per mia sfortuna li ho già letti tutti. Bernard nella maturità amò il ferro più di qualsiasi altro materiale, mentre Trekka nei suoi 6 m. e rotti di lamellare incrociato a strati peserebbe oggi più di un 6 m. in ferro 2 mm. autocostruito dal sottoscritto. Io stesso ho costruito una canoa in compensato cucito, un optimist, un piccolo cabinato sempre in comp. cucito a spigolo e un proa polinesiano di 6.80 che sto ultimando. Comprendo quindi perfettamente i limiti del materiale, come comprendo quelli della vetroresina. Non mi azzarderei mai, tanto meno in Mediterraneo, a fare conto, navigando da solo, su materiali che non siano ferro o alluminio. Come sai la mia cassa di bordo non naviga in ottime acque, quindi escluderei a priori l' alluminio, per il suo costo e anche perchè il lavoro sarebbe sicuramente da commissionare a terzi. Il sistema Radius-Chine permette di fare una carena tonda a chi , autocostrutore, ama la carena tonda, con un materiale, il compensato, che altrimenti non lo permetterebbe. Per quel che mi riguarda però, senza offesa perchè conosco bene il vostro target, CARENA TONDA = barca più veloce di 1/10 di nodo, lavoro in più nel costruirla, scafo uniformemente curvo. CARENA A SPIGOLI = barca più lenta di 1/10 di nodo, meno lavoro nella costruzione, scafo uniformemente a gradini (cosa che personalmente gradisco e preferisco, ancor di più con qualche sbrozzolo negli spigoli non stuccato, e di ferro, a cui non venga mai e poi mai in mente di farsi amico un dente di cane o una bolla di osmosi). A questo punto potrai obbiettare che anche il ferro ha il suo tallone d' achille, ma ti risponderei nel mio 'fanatismo' per il ferro che ho trovato il modo di eludere l' elettrolisi con due centoni in più e senza particolare genio personale. Ora, il fulcro del discorso resta lo stesso, non ho tempo ne danaro per giocare a 'facciamo la barca che poi la cambio' o a 'bello il progetto lo compro e circumnavigo l' atlante', ne tantomeno a ruzzola, gioco amabile e rispettabilissimo. Ho navigato, mi sono fatto un' idea minuziosamente precisa del mare arrabbiato; confesso e confermo che sono quelle le giornate in mare che non si possono più dimenticare, non si dimentica la natura cosi caotica e potente, non si dimentica il vento talmente forte che fa tuttuno con il mare, non si dimenticano le persone che dopo quei momenti sono diventate amici stretti. La bellezza di giorni così si può apprezzare senza la sicurezza almeno di ciò che hai sotto il cu.. ? Quindi adesso voglio una barca blindata e inaffondabile. Di 4, 5, 10, 20 metri, ma d' acciaio, blindata e inaffondabile, per vedere la costa il meno possibile quando ne ho voglia. Foschi sarà un grande architetto, ma solo per trasformare un suo progetto di pochi metri mi ha chiesto una cifra che metterebbe a posto una generazione sudafricana. Voi siete, assieme alla bcademcokit, uno dei due o tre poli italiani che attirano (meritatamente) gli autocostruttori. Io sono un autocostruttore e perciò mi rivolgo a voi: se non un vostro progettista, conoscete nella zona marchigiana un architetto o un ingegnere navale 'onesto' che possa assecondare il mio progetto e apporre la firma a garanzia di omologabilità s.l. dalla costa di fronte al RINA prima e durante e dopo l' autocostruzione? Scusa lo sfogo Leo, ma la voglia di tornare 'al fronte' per scoprire qualche nuova isola per me è infinita. Ciao e grazie per l' attenzione. Shan

Shan Ricolfi
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Re: Dix Five - Il vero problema

Messaggio da Shan Ricolfi » 14/12/2003, 21:08

Sfortunatamente ho letto forse tutto sulla vela e non mi rimane nulla.
Sul serio Leo, dammi una mano se puoi, magari rimedi una crociera gratis fra qualche tempo, è l' unica cosa che posso offrire. Grazie. Shan

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