Albero in carbonio

Incredibile Argie 15!
Gianni
Messaggi: 16
Iscritto il: 20/08/2019, 16:43
Località: giannitrev-tiscali.it

Albero in carbonio

Messaggio da Gianni » 07/04/2004, 15:04

La costruzione del mio argie 15 sta per arrivare alla conclusione ma ho serie difficoltà a reperire tubi di alluminio di diametro e spessore adeguato, cmq non demordo.

Mi hanno messo una pulce nell'orecchio: prendere un tubo di polietilene PeAD (quelli usati per gli scarichi tanto per indenderci) ricoprirlo con fibra di carbonio e resinarlo con epossidica. Mi hanno detto che c'è chi l'ha fatto anche se io non l'ho visto.
l
L'idea mi sembrerebbe buona ma non ho nessuna esperienza in proposito (sono un neofita della vela), chiedo perciò a voi esperti cosa ve ne sembra.

Grazie e buon vento a tutti

SV400868.jpg

Giancarlo Baldini
Messaggi: 117
Iscritto il: 18/08/2019, 22:40

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Giancarlo Baldini » 07/04/2004, 15:37

Non me ne intendo molto ma il carbonio si usa per risparmiare peso, quindi usa un tubo leggero in plastica , e probabilmente anche la lana di vetro è sufficiente al posto del carbomio, un'altra alternativa è un tubolare di alluminio di sezione rettangolare o quadrata e rivestito con legno per arrotondare l'entrata.Sul cantierino qulcuno ha il prezzo per tubi in carbonio di sei metri

Max-
Messaggi: 4
Iscritto il: 21/08/2019, 0:11

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Max- » 07/04/2004, 21:40

...non vorrei contraddire persone sicuramente più esperte di me, ma penso che strutturalmente sia meglio:
prima ribattere bene le cuciture, poi applicare nastro+resina ed infine 'stuccare' strutturalmente con delle cordonature che affoghino le imperfezioni / cuciture.

I vantaggi, credo, siano principalmente due:

- il nastro, che è la vera parte strutturale (non la resina per quanto caricata), ha una superficie di contatto con il compensato superiore ed è molto più vicino alla parti che gli trasmettono sforzi. In altre parole è lui che 'lavora' e si becca gli sforzi e non la resina che glieli dovrebbe trasmettere;

- i punti di contatto del nastro nei confronti del compensato sono molto più 'ravvicinati'-> meno instabilità dello spigolo;

- la 'stuccatura' prepara già il 'terreno' senza imperfezioni per un'eventuale applicazione di tessuto.


Lo svantaggio invece è che bisogna fare attenzione a ribattere bene le cuciture e mentre si applica il nastro a non fare rimanere 'aria' intrappolata. In altre parole è un pò più difficile in termini di realizzazione.


Allego un semplice schizzo.

Credo umilmente quindi che il lavoro in questione sia del tutto recuperabile.

In ogni caso io e Timo abbiamo fatto così.

Buon vento a tutti!

Max

cordonatura.jpg

cordonatura.jpg

Giancarlo Baldini
Messaggi: 117
Iscritto il: 18/08/2019, 22:40

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Giancarlo Baldini » 07/04/2004, 22:23

Non avevo visto la fotografia , vedo con piacere che le panche aggiunte hanno fatto scuola

Gianni
Messaggi: 16
Iscritto il: 20/08/2019, 16:43
Località: giannitrev-tiscali.it

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Gianni » 08/04/2004, 11:58

Penso che strutturalmente l'aggiunta di epossidica rinforzata a contatto con il legno nella giunzione serva a ben poco, sono daccordo con Max sull'eventale aggiunta dopo aver natrato e resinato in quanto lo sforzo si distribuirebbe su una superficie maggiore ( minori tensioni superficiali). In ogni caso, io penso, che la sola fascia esterna e due fascie esterne siano più che sufficienti, ma non escludo di rinforzare ulteriormente all'interno.

Per quando riguarda l'albero penso che la costruzione in fibra di carbonio non sia poi cosi difficile, il problema è ( e ora condivido il pensiero di Pinus) che non rispecchierebbe la filosofia con cui è stata progettata la barca.

Utimo, il fatto di essere al 50% mi avvilisce, pensavo un pò di più.


In ogni caso un grane saluto a TUTTI
Gianni

carmelo
Messaggi: 50
Iscritto il: 18/08/2019, 22:39

Re: Albero in carbonio

Messaggio da carmelo » 08/04/2004, 20:25

Ciao Gianni,
L'albero in fibra di carbonio, ottimo, scusami se mi permetto, poiche se dici albero in carbonio sai già cosa serve per lavorare questa fibra ed ottenere un albero, ma a questo punto, il costo finale dell'albero vale la candela? la fibra di carbonio per essere lavorata ha bisogno di adeguata attrezzatura, e la resina da impiegare non è certo la nostra epossidica, mi permetto questo appunto poichè lavoro nel settore e so quali sono i probblemi.
Ciò non di meno non voglio di certo scoraggiarti, se trovi una trecnica adeguata, facci sapere.
A tua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buon vento Carmelo

Giancarlo Baldini
Messaggi: 117
Iscritto il: 18/08/2019, 22:40

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Giancarlo Baldini » 08/04/2004, 21:51

Le cordonature ben eseguite sono strutturali e considero un errore dare la lana prima della cordonatura(anche se ho fatto il contrario sulla mia argie) perche la lana reagisce bene sopratutto a trazione ma a compressione fra due lati angolati non è molto resistente mentre la cordonatura a compressione ,visto anche lo spessore è formidabile, con un unica avvertenza che la lana sbordi dalla cordonatura di 3 cm per lato.Mentre un difetto di incollaggio fra lana e cordonatura fatta sopra potrebbe far saltare la cordonatura e la giunzione.

Timo e Max
Messaggi: 27
Iscritto il: 19/08/2019, 20:23

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Timo e Max » 09/04/2004, 13:14

E' vero che la cordonatura ha una resistenza eccezionale ma penso non sia flessibile come la fibra; le giunture fra i pannelli del fasciame sono sottopostea sollecitazione per tutta la vita della barca e secondo me dopo tanto lavoro la cordonatura potrebbe cedere.
Un'altro fatto è che il solo nastro di vetro nella giuntura lavora come se fosse una cerniera che impernia i due pannelli che sono due leve quasi di pari lunghezza, mettendo la cordonatura i due punti di contatto fa nastro e pannello si allontanano facendo lavorare la parte intermedia di natro/cordonatura con delle leve lunghe quanto i pannelli contro pochi centimetri di cordonatura.

Non so se ho reso l'idea, resta comunque il fatto che l'argie non è una barca da lavoro ed ognuno di noi a suo modo avrà sovradimensionato gli incollaggi!

Buon vento
Timo

Giancarlo Baldini
Messaggi: 117
Iscritto il: 18/08/2019, 22:40

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Giancarlo Baldini » 09/04/2004, 14:36

Non ho capito molto di quello che voleva dire Timo e per che ipotesi propende ma un fatto è chiaro, la lana di vetro ricoperta dalla cordonatura è un errore essendo posta nell'asse neutro non lavorera mai e fara' lavorare solo la cordonatura, tra la cordonatura e la lana di vetro la resistenza della lana a trazione è molto piu elevata di quella della cordonatura .Mettere la cordinatura dopo la lana di vetro è come in un pannello composto mettere la lana al centro ,non serve a nulla.

Max-
Messaggi: 4
Iscritto il: 21/08/2019, 0:11

Re: Albero in carbonio

Messaggio da Max- » 17/04/2004, 18:57

Non credo (d’altra parte abbiamo deciso insieme) che l’opinione di Timo sia scorretta, cioè che la cordonatura sopra la ‘lana’ di vetro (meglio dire ‘nastro di fibra’) sia un errore, anzi penso sia la cosa più giusta. Cerco di spiegare meglio la mia convinzione.
La fibra di vetro, sia essa all’interno che all’esterno lavora molto bene a trazione e non molto bene a compressione (soprattutto tessuti con spessori ridotti e grammatura bassa come nel nostro caso). Ne consegue che il nastro di fibra applicato all’interno dello scafo lavorerà a trazione quando i due pannelli saranno sollecitati a flessione verso l’esterno (ad aprire), mente la fibra posta all’esterno lavorerà a trazione quando i due pannelli saranno sollecitati a flessione verso l’interno (a chiudere).
In altre parole i due nastri di fibra sopra e sotto i due pannelli sono posti proprio lontano dall’asse neutro (dei pannelli) e di conseguenza sono uno l’alter ego dell’altro e lavoreranno tutti e due prevalentemente a trazione a seconda della condizione di carico. Diverso compito ha invece la cordonatura che. a parer mio, lavora quasi esclusivamente a compressione (una resina o una ‘pasta’ lavora malissimo a flessione) e ‘collabora’ , soprattutto se opportunamente caricata con microfibre, con le fibre del nastro esterno.
Inoltre, e non secondariamente, la cordonatura ha la funzione di stuccare e quindi coprire le imperfezioni, per cui la sua posizione ottimale è proprio quella sopra il nastro, non sotto.

Allego schizzo per chiarimento.

Saluti e buon vento !

Massimo

cordonatura2.jpg

cordonatura2.jpg

Rispondi