kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 06 Giu 2014 alle 12:17
il kayak è ad oggi praticamente finito, sto tenendo il thread un pò "indietro" per avere il tempo di sistemare le foto, scrivere i testi etc. etc. ; rispetto a quello che hai già costruito questo è decisamente più facile; sto tenendo sotto controllo le ore impiegate per la costruzioe, credo chiuderò con circa 70 ore, e se dovessi farne una seconda ce ne metterei una ventina in meno
il kayak è ad oggi praticamente finito, sto tenendo il thread un pò "indietro" per avere il tempo di sistemare le foto, scrivere i testi etc. etc. ; rispetto a quello che hai già costruito questo è decisamente più facile; sto tenendo sotto controllo le ore impiegate per la costruzioe, credo chiuderò con circa 70 ore, e se dovessi farne una seconda ce ne metterei una ventina in meno
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 11 Giu 2014 alle 16:38
sesta puntata
Lavori sulla coperta
tempi:
resinatura per bloccaggio pannelli coperta : 1 ora
carteggiatura esterna coperta : 1-2 ore
resinatura e nastratura interna ed esterna coperta : 4 ora
taglio portelli gavoni e costruzioni cornici gavoni e pozzetto: 5 ore
Bloccaggio pannelli coperta
ci siamo lasciati con i pannelli della coperta assemblati sullo scafo con le fascette da elettricista, ora procediamo a “bloccare” tutta la coperta con degli incollaggi fatti dall'esterno, lascindo non incollata la giunzione coperta scafo (FONDAMENTALE !!!) . Lavoreremo con resina addensata e una spatola liscia, premendo la resina nelle giunzioni tra pannelli con la spatola e asportando sempre con la spatola la resina fuori dai giunti con attenzione. Una volta catalizzata la resina, potremo tagliare le fascette di collegamento scafo coperta e spostare la coperta tutta insieme su due cavalletti per proseguire con il lavoro, tagliando tutte le fascette che tenevano insieme i pannelli della coperta.
Resinatura interna coperta
ora procediamo a resinare internamente la coperta, procederemo con una mano di resina liquida e immediatamente a resina ancora bagnata con la nastratura con il tessuto di vetro avanzato dalla copertura scafo (l'avevamo appositamente tagliato la volta scorsa), tagliato in strisce larghe 50 mm e lunghe 50 cm circa; si tratta di stendere il tessuto sulla resina ancora umida , dargli una prima pressione col rullino per iniziare ad impregnarlo e quindi versare (poca) resina liquida per impregnarlo completamente (il tessuto diventerà trasparente), non abbiate fretta e non esagerate con la resina, rullatela bene col rullino più volte, se in una zona c'è un eccesso di resina spandetela nelle aree vicine
carteggiatura esterna coperta
carteggiamo esternamente la coperta con la levigatrice, stondando le giunzioni tra pannelli e togliendo eventuali gocce di resina che siano colate dalla resinatura dell'interno appena conclusa. In sostanza dobbiamo ripetere quanto già fatto con la parte esterna dello scafo
resinatura esterna coperta
ora resiniamo la coperta esternamente ; procederemo a dare una mano di resina liquida su tutta la superficie e quindi a laminare il nastro di vetro (per ragioni solamente estetiche ho preferito usare il nastro e non strisce di tessuto, è più regolare) "bagnato su bagnato" come già fatto internamente ; nota: il nastro è un po' più “duro” da impregnare del tessuto e rimane meno trasparente, quindi rullate con energia la resina.
Taglio portelli gavoni e costruzione cornici gavoni e pozzetto
ora che la coperta è a buon punto possiamo procedere a tagliare le aperture che faranno da portelli ai gavoni; tracciamo il profilo dei portelli con precisione, iniziamo il taglio con una lama circolare piccola montata sull'avvitatore/trapano per crearci un accesso per il seghetto alternativo, quindi completiamo il taglio col seghetto alternativo , lenti e precisi come abbiamo imparato. Una volta tagliati i portelli , tracciamo le cornici interne in due parti per ciascun gavone usando pezzi di pannello di risulta e incolliamole tenendole ben pressate in posizione con morsetti, avendo cura di togliere prima che catalizzi la resina in eccesso che sborda verso la parte interna della cornice dove poggerà il portello per avere un appoggio pulito e regolare.
Procederemo ora a costruire la cornice del pozzetto , con tre strati di compensato e uno finale che farà da bordo dove far girare il paraspruzzi; per i tre strati intermedi potremo suddividere il giro pozzetto in tre parti e usare parti di risulta dai pannelli, mentre la chiusura superiore la faremo ritagliando un ovale in pezzo unico; anche qui procederemo uno strato dopo l'altro tenendoli bene in pressione con morsetti e mollette da bucato (funzionano ! ) durante l'incollaggio; dopo avero incollato la copertura superiore carteggeremo con cura il bordo interno.
Carteggiatura e resinatura finale
ora diamo una ultima carteggiata (avrete notato che dopo la prima mano di resina liquida la superficie del compensato è tutto fuorchè liscia, anzi direi che è “ispida”) con carta 80-100 senza andare a fondo, semplicemente per togliere le rugosità della resina, e quindi diamo una ultima mano di resina liquida senza “tirarla “ troppo col rullino, in modo che la superficie finale a resina asciutta sia liscia il più possibile ; possiamo decidere di montare gli accessori della coperta (attacchi per la maniglia di prua e poppa e per la rete elastica, clip di chiusura gavoni) prima o dopo questa mano di resina liquida, è abbastanza indifferente
nota: è inutile resinare la fascia della coperta dove poi si andrà a chiudere la giunzione con lo scafo, lasciamola così com'è dopo la prima mano di resina liquida e la prima levigata
a questo punto la coperta è pronta per essere riassemblata sullo scafo in maniera definitiva
dettagli ravvicinati del "bloccaggio" pannelli coperta con la resina addensata
dettaglio della resinatura e applicazione del tessuto sul lato interno della coperta
le strisce di tessuto di vetro pronte ad essere resinate
carteggiatura e stondatura spigoli sul lato esterno
coperta carteggiata e levigata in attesa delle resinatura esterna
il nastro di vetro sul lato esterno sulla giunzione dei pannelli davanti al pozzetto
sesta puntata
Lavori sulla coperta
tempi:
resinatura per bloccaggio pannelli coperta : 1 ora
carteggiatura esterna coperta : 1-2 ore
resinatura e nastratura interna ed esterna coperta : 4 ora
taglio portelli gavoni e costruzioni cornici gavoni e pozzetto: 5 ore
Bloccaggio pannelli coperta
ci siamo lasciati con i pannelli della coperta assemblati sullo scafo con le fascette da elettricista, ora procediamo a “bloccare” tutta la coperta con degli incollaggi fatti dall'esterno, lascindo non incollata la giunzione coperta scafo (FONDAMENTALE !!!) . Lavoreremo con resina addensata e una spatola liscia, premendo la resina nelle giunzioni tra pannelli con la spatola e asportando sempre con la spatola la resina fuori dai giunti con attenzione. Una volta catalizzata la resina, potremo tagliare le fascette di collegamento scafo coperta e spostare la coperta tutta insieme su due cavalletti per proseguire con il lavoro, tagliando tutte le fascette che tenevano insieme i pannelli della coperta.
Resinatura interna coperta
ora procediamo a resinare internamente la coperta, procederemo con una mano di resina liquida e immediatamente a resina ancora bagnata con la nastratura con il tessuto di vetro avanzato dalla copertura scafo (l'avevamo appositamente tagliato la volta scorsa), tagliato in strisce larghe 50 mm e lunghe 50 cm circa; si tratta di stendere il tessuto sulla resina ancora umida , dargli una prima pressione col rullino per iniziare ad impregnarlo e quindi versare (poca) resina liquida per impregnarlo completamente (il tessuto diventerà trasparente), non abbiate fretta e non esagerate con la resina, rullatela bene col rullino più volte, se in una zona c'è un eccesso di resina spandetela nelle aree vicine
carteggiatura esterna coperta
carteggiamo esternamente la coperta con la levigatrice, stondando le giunzioni tra pannelli e togliendo eventuali gocce di resina che siano colate dalla resinatura dell'interno appena conclusa. In sostanza dobbiamo ripetere quanto già fatto con la parte esterna dello scafo
resinatura esterna coperta
ora resiniamo la coperta esternamente ; procederemo a dare una mano di resina liquida su tutta la superficie e quindi a laminare il nastro di vetro (per ragioni solamente estetiche ho preferito usare il nastro e non strisce di tessuto, è più regolare) "bagnato su bagnato" come già fatto internamente ; nota: il nastro è un po' più “duro” da impregnare del tessuto e rimane meno trasparente, quindi rullate con energia la resina.
Taglio portelli gavoni e costruzione cornici gavoni e pozzetto
ora che la coperta è a buon punto possiamo procedere a tagliare le aperture che faranno da portelli ai gavoni; tracciamo il profilo dei portelli con precisione, iniziamo il taglio con una lama circolare piccola montata sull'avvitatore/trapano per crearci un accesso per il seghetto alternativo, quindi completiamo il taglio col seghetto alternativo , lenti e precisi come abbiamo imparato. Una volta tagliati i portelli , tracciamo le cornici interne in due parti per ciascun gavone usando pezzi di pannello di risulta e incolliamole tenendole ben pressate in posizione con morsetti, avendo cura di togliere prima che catalizzi la resina in eccesso che sborda verso la parte interna della cornice dove poggerà il portello per avere un appoggio pulito e regolare.
Procederemo ora a costruire la cornice del pozzetto , con tre strati di compensato e uno finale che farà da bordo dove far girare il paraspruzzi; per i tre strati intermedi potremo suddividere il giro pozzetto in tre parti e usare parti di risulta dai pannelli, mentre la chiusura superiore la faremo ritagliando un ovale in pezzo unico; anche qui procederemo uno strato dopo l'altro tenendoli bene in pressione con morsetti e mollette da bucato (funzionano ! ) durante l'incollaggio; dopo avero incollato la copertura superiore carteggeremo con cura il bordo interno.
Carteggiatura e resinatura finale
ora diamo una ultima carteggiata (avrete notato che dopo la prima mano di resina liquida la superficie del compensato è tutto fuorchè liscia, anzi direi che è “ispida”) con carta 80-100 senza andare a fondo, semplicemente per togliere le rugosità della resina, e quindi diamo una ultima mano di resina liquida senza “tirarla “ troppo col rullino, in modo che la superficie finale a resina asciutta sia liscia il più possibile ; possiamo decidere di montare gli accessori della coperta (attacchi per la maniglia di prua e poppa e per la rete elastica, clip di chiusura gavoni) prima o dopo questa mano di resina liquida, è abbastanza indifferente
nota: è inutile resinare la fascia della coperta dove poi si andrà a chiudere la giunzione con lo scafo, lasciamola così com'è dopo la prima mano di resina liquida e la prima levigata
a questo punto la coperta è pronta per essere riassemblata sullo scafo in maniera definitiva
dettagli ravvicinati del "bloccaggio" pannelli coperta con la resina addensata
dettaglio della resinatura e applicazione del tessuto sul lato interno della coperta
le strisce di tessuto di vetro pronte ad essere resinate
carteggiatura e stondatura spigoli sul lato esterno
coperta carteggiata e levigata in attesa delle resinatura esterna
il nastro di vetro sul lato esterno sulla giunzione dei pannelli davanti al pozzetto
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 11 Giu 2014 alle 16:53
ora un pò di foto della costruzione portelli gavoni e realtive cornici e della cornice di chiusura del pozzetto
piccolo trucco: verificate su uno scarto di compensato se il raggio che volete fare riuscite a seguirlo bene col serghetto alternativo o è troppo stretto
costruiamo ora la cornice in tre strati da 4 mm più cornice finale che va ad irrobustire l'ingresso al pozzetto
coperta finita e pronta ad essere riassemblata allo scafo
ora un pò di foto della costruzione portelli gavoni e realtive cornici e della cornice di chiusura del pozzetto
piccolo trucco: verificate su uno scarto di compensato se il raggio che volete fare riuscite a seguirlo bene col serghetto alternativo o è troppo stretto
costruiamo ora la cornice in tre strati da 4 mm più cornice finale che va ad irrobustire l'ingresso al pozzetto
coperta finita e pronta ad essere riassemblata allo scafo
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 10 Lug 2014 alle 19:12
eccoci di nuovo qui, venerdì scorso abbiamo messo in acqua il kayka per qualche oretta di prova, qui sotto le prime impressioni e alcune foto
Trasportabilità: il peso (20 kg secchi) è quello di un kayak pariclasse in vetroresina, e 6-7 kg in meno di uno simile in polietilene; metterlo sul portapacchi in due non è un problema, da soli si fatica non poco per l'ingombro; lo scafo sporge circa 1 metro dalla macchina utilizzata, quindi non è tassativo l'uso del cartello carichi sporgenti (siamo entro il limite del 30% della lunghezza della vettura nel mio caso), che è comunque raccomandabile.
Seduta: forse la sorpresa maggiore in positivo: la seduta, foderata con del morbido neoprene 5 mm così come l'appoggio per la schiena, è davvero comoda e non fa rimpiangere quelle ergonomiche dei kayak in VTR
pozzetto: piuttosto ampio e largo , i puntapiedi sono comodi , con un appoggio bello largo e regolabili in maniera tale da potere essere posizionati a seconda dell' altezza del canoista
stabilità: decisamente buona, la prova è stata caratterizzata da un pò di onda lunga residuo del vento dei giorni precedenti, e lo scafo si è dimostrato stabile in ogni condizione
capacità di carico: come si vede dalle foto la canoa col sottoscritto a bordo (73 kg circa) appare davvero "scarica", un canoista di 90 kg e passa può tranquillamente fare affidamento sul volume dello scafo, così come caricarci 6-8 kg di bagaglio per un kayak tour di più giorni è davvero l'ultimo dei problemi; i gavoni di prua e poppa con apposita guarnizione in neoprene sfoderato da 2 mm sono tutto sommato piuttosto stagni
velocità: la barca accelera bene da ferma e prende un buon passo anche senza mulinare freneticamente la pagaia, siamo su un buon compromesso tra stabilità e velocità: uno scafo più stretto e snello avrebbe fatto più velocità pagandolo però con meno stabilità e la necessità di una conduzione più a da esperti e meno adatta ai neofiti o a condizioni di onda formata.
direzionalità: una delle mie preoccupazioni maggiori pre-test era il fatto di essere legati all'utilizzo di un timone per avere una buona direzionalità, indispensabile per fare dei raid a lungo raggio; il test ha detto chiaramente che non c'è bisogno di timone, una complicazione in meno per i costruttori; lo scafo ha davvero una ottima direzionalità, una volta impostata la rotta si tiene con minime correzioni nella pagaiata e senza perdere velocità.
Windage: resistenza al vento, soffre un po' rispetto a kayak più bassi, la prua è parecchio alta sull'acqua e tende ad essere un po' sensibile al vento, per fortuna la direzionalità più che buona non la fa andare troppo a spasso !
eccoci di nuovo qui, venerdì scorso abbiamo messo in acqua il kayka per qualche oretta di prova, qui sotto le prime impressioni e alcune foto
Trasportabilità: il peso (20 kg secchi) è quello di un kayak pariclasse in vetroresina, e 6-7 kg in meno di uno simile in polietilene; metterlo sul portapacchi in due non è un problema, da soli si fatica non poco per l'ingombro; lo scafo sporge circa 1 metro dalla macchina utilizzata, quindi non è tassativo l'uso del cartello carichi sporgenti (siamo entro il limite del 30% della lunghezza della vettura nel mio caso), che è comunque raccomandabile.
Seduta: forse la sorpresa maggiore in positivo: la seduta, foderata con del morbido neoprene 5 mm così come l'appoggio per la schiena, è davvero comoda e non fa rimpiangere quelle ergonomiche dei kayak in VTR
pozzetto: piuttosto ampio e largo , i puntapiedi sono comodi , con un appoggio bello largo e regolabili in maniera tale da potere essere posizionati a seconda dell' altezza del canoista
stabilità: decisamente buona, la prova è stata caratterizzata da un pò di onda lunga residuo del vento dei giorni precedenti, e lo scafo si è dimostrato stabile in ogni condizione
capacità di carico: come si vede dalle foto la canoa col sottoscritto a bordo (73 kg circa) appare davvero "scarica", un canoista di 90 kg e passa può tranquillamente fare affidamento sul volume dello scafo, così come caricarci 6-8 kg di bagaglio per un kayak tour di più giorni è davvero l'ultimo dei problemi; i gavoni di prua e poppa con apposita guarnizione in neoprene sfoderato da 2 mm sono tutto sommato piuttosto stagni
velocità: la barca accelera bene da ferma e prende un buon passo anche senza mulinare freneticamente la pagaia, siamo su un buon compromesso tra stabilità e velocità: uno scafo più stretto e snello avrebbe fatto più velocità pagandolo però con meno stabilità e la necessità di una conduzione più a da esperti e meno adatta ai neofiti o a condizioni di onda formata.
direzionalità: una delle mie preoccupazioni maggiori pre-test era il fatto di essere legati all'utilizzo di un timone per avere una buona direzionalità, indispensabile per fare dei raid a lungo raggio; il test ha detto chiaramente che non c'è bisogno di timone, una complicazione in meno per i costruttori; lo scafo ha davvero una ottima direzionalità, una volta impostata la rotta si tiene con minime correzioni nella pagaiata e senza perdere velocità.
Windage: resistenza al vento, soffre un po' rispetto a kayak più bassi, la prua è parecchio alta sull'acqua e tende ad essere un po' sensibile al vento, per fortuna la direzionalità più che buona non la fa andare troppo a spasso !
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 22 Lug 2014 alle 10:57
una informazione che credo di non avere ancor dato, ma che è utile per chi volesse cimentarsi nella costruzione, è che il totale ore impiegato pe costruire il kayak è stato di circa 75 ore; ho voluto tenere un foglio di excel con il tempo impiegato in tutte le operazioni e alla fine sono saltate fuori queste ore di costruzione; in pratica due mesetti lavorando un ora al giorno o poco più , con un budget speso di circa 400 euro , molto dipendente dal prezzo che si riesce a spuntare per il compensato marino e per la resina epoxy, che da soli sono il 75% delle spesa .
a sto punto non mi resta che augurarvi BUONA COSTRUZIONE .
Altra nota a margine: se si volesse costruire qualcosa di più piccolo, per una ragazza o un peso leggero, si possono tranquillamente riscalare i piani al 90% (cioè farsi stampare le dime in scala 90%, banalmente) e ottenere un kayak da 4,50 m che peserà intorno ai 18 kg ed è perfetto per un canoista sino ai 70 kg
una informazione che credo di non avere ancor dato, ma che è utile per chi volesse cimentarsi nella costruzione, è che il totale ore impiegato pe costruire il kayak è stato di circa 75 ore; ho voluto tenere un foglio di excel con il tempo impiegato in tutte le operazioni e alla fine sono saltate fuori queste ore di costruzione; in pratica due mesetti lavorando un ora al giorno o poco più , con un budget speso di circa 400 euro , molto dipendente dal prezzo che si riesce a spuntare per il compensato marino e per la resina epoxy, che da soli sono il 75% delle spesa .
a sto punto non mi resta che augurarvi BUONA COSTRUZIONE .
Altra nota a margine: se si volesse costruire qualcosa di più piccolo, per una ragazza o un peso leggero, si possono tranquillamente riscalare i piani al 90% (cioè farsi stampare le dime in scala 90%, banalmente) e ottenere un kayak da 4,50 m che peserà intorno ai 18 kg ed è perfetto per un canoista sino ai 70 kg
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 10 Ott 2014 alle 17:04
collaudi seri per barche serie.....
Approfittando degli ultimi scampoli di Estate e del fatto che a fine stagione i barconi dei turisti in giro sono davvero pochi, mi sono regalato tre giorni di kayak tour per il golfo di Orosei ;
Bette 500 del resto è nata per fare questo: essere caricata e portarmi in giro per giorni con una buona velocità e stabilità. Non è disicuro un purosangue da alte velocità sulle distanze brevi Wink
Impressioni di navigazione: caricato con circa 12 kg di bagagli (il necessario per tre giorni di camping nautico in autonomia, e 7 litri di acqua dolce) il kayak si comporta benissimo, anzi rispetto all'assetto "scarico" guadagna stabilità e abbrivio, permettendo tenere medie intorno ai 6 km/h in tutto relax, compresi i tempi per fare foto.
I gavoni sono semplicemente enormi, due bidoni stagni, una sacca stagna media e le bottiglie d'acqua trovano alloggio senza problemi e di volume utile e avanza ancora tanto.
Il secondo giorno in particolare, con una tappa da Cala Sisine a Capo Monte Santu e ritorno di circa 29 km abbiamo fatto un buon test di cosa si può fare (il limite a fine giornata erano le mie spalle...) in un raid con questo kayak.
Ora un pò di foto
(vi ricordo che l'invidia venva messa dal sommo poeta tra i peccati capitali )
collaudi seri per barche serie.....
Approfittando degli ultimi scampoli di Estate e del fatto che a fine stagione i barconi dei turisti in giro sono davvero pochi, mi sono regalato tre giorni di kayak tour per il golfo di Orosei ;
Bette 500 del resto è nata per fare questo: essere caricata e portarmi in giro per giorni con una buona velocità e stabilità. Non è disicuro un purosangue da alte velocità sulle distanze brevi Wink
Impressioni di navigazione: caricato con circa 12 kg di bagagli (il necessario per tre giorni di camping nautico in autonomia, e 7 litri di acqua dolce) il kayak si comporta benissimo, anzi rispetto all'assetto "scarico" guadagna stabilità e abbrivio, permettendo tenere medie intorno ai 6 km/h in tutto relax, compresi i tempi per fare foto.
I gavoni sono semplicemente enormi, due bidoni stagni, una sacca stagna media e le bottiglie d'acqua trovano alloggio senza problemi e di volume utile e avanza ancora tanto.
Il secondo giorno in particolare, con una tappa da Cala Sisine a Capo Monte Santu e ritorno di circa 29 km abbiamo fatto un buon test di cosa si può fare (il limite a fine giornata erano le mie spalle...) in un raid con questo kayak.
Ora un pò di foto
(vi ricordo che l'invidia venva messa dal sommo poeta tra i peccati capitali )
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 26 Mag 2014 alle 10:36
e un pò di altre foto dell'assemblaggio come si può notare non sono stato precisissimo sulla prua, rimedieremo nella fasi sucessive dettaglio dei fissaggi scafo paratie con le fascette
e un pò di altre foto dell'assemblaggio come si può notare non sono stato precisissimo sulla prua, rimedieremo nella fasi sucessive dettaglio dei fissaggi scafo paratie con le fascette