kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 17 Giu 2014 alle 11:52
Settima puntata
Lavori sullo scafo
tempi:
nastratura interna scafo : 3 ore
resinatura esterna e messa in opera tessuto su opera viva : 3 ore
carteggiatura esterna scafo : 30 minuti
nastratura interna scafo
avevamo lasciato lo scafo resinato internamente ma senza la nastratura delle giunzioni tra pannelli
dobbiamo quindi procedere a questa operazione, importante per dare alla giunzioni tra pannelli la giusta rigidità e resistenza: inizieremo preparando delle strisce larghe 50 mm circa e lunghe 50 -70 cm con quanto ci è rimasto dal taglio del tessuto necessario alla copertura scafo (vedi qualche puntata fa), poi diamo una scartavetrata alle giunzioni tra pannelli e procediamo a togliere spine di resina, gocce e altre irregolarità che ci disturbino nella laminazione delle strisce (senza diventare matti); ora procediamo dando una rullata di resina liquida sulla giunzione, mettendo in posizione la striscia, premendola bene perchè si impregni di resina e rulliamoci sopra altra resina, il minimo che serva ad impregnarla
nota: tessuto vs nastro: il tessuto si è rivelato molto più facile da impregnare del nastro, bastano poche rullate e diventa completamente trasparente e, è più maneggevole, e a dispetto della grammatura identica, beve anche un po' meno resina, ha una trama molto compatta che favorisce il fatto che non strama , ma non maneggiatelo troppo.
Questa operazione la ripeteremo su tutte le giunzioni interne tra pannelli dello scafo : conviene dividere lo scafo in 5 zone tra una paratia e la successiva e completare una zona prima di passare alla successiva: le inevitabili gocce di resina che ci cadranno allì'interno dello scafo provvederemo a rullarle sulle superfici , cerchiamo comunque di lavorare puliti e precisi, tagliamo e asportiamo eventuali fili di vetro che stramassero dal tessuto; inutile lavorare con strisce di tessuto troppo lunghe, è preferibile fare la giunzioni lunghe con due strisce di tessuto con una minima sovrapposizione, maneggiare strisce lunghe un metro o più è una gran seccatura
giunzioni paratie-scafo: ho cordonato e messo strisce di tessuto anche su queste giunzioni, non proprio su tutte ma di sicuro dovunque ci siano i fori che legavano le paratie allo scafo, per evitare che tra il mare e l'interno dello scafo ci sia solo uno straterello di resina liquida
quanta resina miscelare: io in queste fasi di solito miscelo 120-150 ml di resina per volta, non di più, si fa sempre in tempo a miscelarne un altra mezza ciotola in più se serve per finire il lavoro: se vi avanza resina a fine lavoro addensatela con silice e cellulosa e usatela per aumentare le cordonature strutturali a prua e poppa, che non fa male
resinatura esterna e messa in opera tessuto su opera viva
fase piuttosto lunghetta da fare tutta in una singola “botta” , tenetevi un pomeriggio libero !
Avevamo tagliato il tessuto, segnato la linea di mezzeria e l'avevamo messo da parte.
Iniziamo questa fase preparando delle strisce di tessuto larghe 100 mm e per una lunghezza totale pari allo scafo: ci serviranno per raddoppiare lo strato di tessuto sulla linea centrale, laddove le strisciate negli atterraggi in spiaggia si faranno sentire maggiormente. Preparate le strisce andiamo con la solita sequenza: prima una mano di resina liquida sulla zona coinvolta e quindi stendiamo bene la strisce (io qui le ho accostate senza sovrapposizioni per evitare gradini) impregniamo col rullino, e poi allarghiamoci con rullino e resina liquida sino a dare una mano di resina liquida generosa a tutta la zona dove andrà il tessuto
laminazione tessuto
E' una fase un minimo delicata , ma con l'indurente slow per la resina abbiamo tutto il tempo di fare le cose con molta calma, sbagliare, rimediare e pensare a quello che stiamo facendo.
Io son partito da poppa , srotolando il tessuto sullo scafo cercando di stenderlo al massimo; conviene fermarsi srotolandolo nella zona di metà scafo (io l'ho srotolato e steso su tutto lo scafo insieme e questo mi ha creato qualche rogna in più, nulla di irrimediabile).
Ora iniziamo a rullare il tessuto da poppa sopra la resina liquida che abbiamo dato in precedenza, non aggiungiamo ancora resina sopra il tessuto: rulliamo partendo dalla linea di mezzeria dello scafo, a scendere e leggermente verso prua, eliminando tutte le bolle e grinze, è fondamentale lavorare con le mani (guanti in lattice indossati) oltrechè con il rullo, dobbiamo proprio pressare con la mano il tessuto e spostarlo verso prua per eliminare le pieghe e stenderlo perfettamente, ancora prima di rullare con la resina liquida per impregnarlo totalmente, cosa che faremo SOLO quando il tessuto è perfettamente steso; il tessuto si tende perfettamente sui pannelli del fondo, mentre ciò non può avvenire sulle fiancate , quindi qui dovremmo praticare 4-5 tagli verticali sul tessuto (dal bordo della pezza sino alla linea del primo spigolo) e fare delle leggere sovrapposizioni.
Se ad un certo punto vedete che il tessuto va spostato di parecchio verso prua semplicmente sollevatelo dallo scafo e spostatelo riadagiandolo stirandolo al massimo ( a me è successo nel terzo di prua dello scafo) e quindi rilavoratelo con le mani per spianarlo al meglio.
Quando saremmo arrivati nei pressi di metà scafo possiamo srotolare il resto del tessuto avendo cura di stenderlo quanto più possibile già mentre lo srotoliamo e facendo attenzione che la centerline rimanga dove deve stare: a tale proposito occhio quando spingete il tessuto con la mano aperta, lo muoverete da destra a sinistra, quindi dopo averlo steso per bene su un lato passate al lato opposto per riequilibrare la situazione.
La parte più complessa è stendere bene il tessuto con le mani, una volta fatto questo andate di rullino e resina liquida sopra il tessuto per saturarlo completamente, eliminate eventuali bolle d'aria portandole verso il bordo del tessuto e facendole uscire.
Utilizzate la resina che inevitabilmente colerà sulle fiancate per dare una mano di resina liquida a tutte le fiancate.
Tagliate il tessuto a prua e poppa, che avevamo lasciato abbondante a mò di lenzuolo, in maniera da fasciare lo scafo senza avere sovrapposizioni.
Quando avete impregnato completamente il tessuto potete armarvi di taglierina con lama affilata e ritagliare tutti gli eventuali fili di stramatura che si sono formati sul bordo del tessuto, per avere un risultato più pulito.
A resina solidificata, carteggiate leggermente con una carta 120 sopratutto nelle zone dove c'è solo resina liquida, e spianate eventuali spine di resina a prua e poppa
p.s: no foto, no party: purtroppo in questa fase ho avuto un problema alla macchina fotografica, quindi ho poche foto, praticamente nessuna
carteggiatura prima di mettere le strisce di tessuto di vetro internamente
il tessuto viene impregnato sino a "scomparire"
Settima puntata
Lavori sullo scafo
tempi:
nastratura interna scafo : 3 ore
resinatura esterna e messa in opera tessuto su opera viva : 3 ore
carteggiatura esterna scafo : 30 minuti
nastratura interna scafo
avevamo lasciato lo scafo resinato internamente ma senza la nastratura delle giunzioni tra pannelli
dobbiamo quindi procedere a questa operazione, importante per dare alla giunzioni tra pannelli la giusta rigidità e resistenza: inizieremo preparando delle strisce larghe 50 mm circa e lunghe 50 -70 cm con quanto ci è rimasto dal taglio del tessuto necessario alla copertura scafo (vedi qualche puntata fa), poi diamo una scartavetrata alle giunzioni tra pannelli e procediamo a togliere spine di resina, gocce e altre irregolarità che ci disturbino nella laminazione delle strisce (senza diventare matti); ora procediamo dando una rullata di resina liquida sulla giunzione, mettendo in posizione la striscia, premendola bene perchè si impregni di resina e rulliamoci sopra altra resina, il minimo che serva ad impregnarla
nota: tessuto vs nastro: il tessuto si è rivelato molto più facile da impregnare del nastro, bastano poche rullate e diventa completamente trasparente e, è più maneggevole, e a dispetto della grammatura identica, beve anche un po' meno resina, ha una trama molto compatta che favorisce il fatto che non strama , ma non maneggiatelo troppo.
Questa operazione la ripeteremo su tutte le giunzioni interne tra pannelli dello scafo : conviene dividere lo scafo in 5 zone tra una paratia e la successiva e completare una zona prima di passare alla successiva: le inevitabili gocce di resina che ci cadranno allì'interno dello scafo provvederemo a rullarle sulle superfici , cerchiamo comunque di lavorare puliti e precisi, tagliamo e asportiamo eventuali fili di vetro che stramassero dal tessuto; inutile lavorare con strisce di tessuto troppo lunghe, è preferibile fare la giunzioni lunghe con due strisce di tessuto con una minima sovrapposizione, maneggiare strisce lunghe un metro o più è una gran seccatura
giunzioni paratie-scafo: ho cordonato e messo strisce di tessuto anche su queste giunzioni, non proprio su tutte ma di sicuro dovunque ci siano i fori che legavano le paratie allo scafo, per evitare che tra il mare e l'interno dello scafo ci sia solo uno straterello di resina liquida
quanta resina miscelare: io in queste fasi di solito miscelo 120-150 ml di resina per volta, non di più, si fa sempre in tempo a miscelarne un altra mezza ciotola in più se serve per finire il lavoro: se vi avanza resina a fine lavoro addensatela con silice e cellulosa e usatela per aumentare le cordonature strutturali a prua e poppa, che non fa male
resinatura esterna e messa in opera tessuto su opera viva
fase piuttosto lunghetta da fare tutta in una singola “botta” , tenetevi un pomeriggio libero !
Avevamo tagliato il tessuto, segnato la linea di mezzeria e l'avevamo messo da parte.
Iniziamo questa fase preparando delle strisce di tessuto larghe 100 mm e per una lunghezza totale pari allo scafo: ci serviranno per raddoppiare lo strato di tessuto sulla linea centrale, laddove le strisciate negli atterraggi in spiaggia si faranno sentire maggiormente. Preparate le strisce andiamo con la solita sequenza: prima una mano di resina liquida sulla zona coinvolta e quindi stendiamo bene la strisce (io qui le ho accostate senza sovrapposizioni per evitare gradini) impregniamo col rullino, e poi allarghiamoci con rullino e resina liquida sino a dare una mano di resina liquida generosa a tutta la zona dove andrà il tessuto
laminazione tessuto
E' una fase un minimo delicata , ma con l'indurente slow per la resina abbiamo tutto il tempo di fare le cose con molta calma, sbagliare, rimediare e pensare a quello che stiamo facendo.
Io son partito da poppa , srotolando il tessuto sullo scafo cercando di stenderlo al massimo; conviene fermarsi srotolandolo nella zona di metà scafo (io l'ho srotolato e steso su tutto lo scafo insieme e questo mi ha creato qualche rogna in più, nulla di irrimediabile).
Ora iniziamo a rullare il tessuto da poppa sopra la resina liquida che abbiamo dato in precedenza, non aggiungiamo ancora resina sopra il tessuto: rulliamo partendo dalla linea di mezzeria dello scafo, a scendere e leggermente verso prua, eliminando tutte le bolle e grinze, è fondamentale lavorare con le mani (guanti in lattice indossati) oltrechè con il rullo, dobbiamo proprio pressare con la mano il tessuto e spostarlo verso prua per eliminare le pieghe e stenderlo perfettamente, ancora prima di rullare con la resina liquida per impregnarlo totalmente, cosa che faremo SOLO quando il tessuto è perfettamente steso; il tessuto si tende perfettamente sui pannelli del fondo, mentre ciò non può avvenire sulle fiancate , quindi qui dovremmo praticare 4-5 tagli verticali sul tessuto (dal bordo della pezza sino alla linea del primo spigolo) e fare delle leggere sovrapposizioni.
Se ad un certo punto vedete che il tessuto va spostato di parecchio verso prua semplicmente sollevatelo dallo scafo e spostatelo riadagiandolo stirandolo al massimo ( a me è successo nel terzo di prua dello scafo) e quindi rilavoratelo con le mani per spianarlo al meglio.
Quando saremmo arrivati nei pressi di metà scafo possiamo srotolare il resto del tessuto avendo cura di stenderlo quanto più possibile già mentre lo srotoliamo e facendo attenzione che la centerline rimanga dove deve stare: a tale proposito occhio quando spingete il tessuto con la mano aperta, lo muoverete da destra a sinistra, quindi dopo averlo steso per bene su un lato passate al lato opposto per riequilibrare la situazione.
La parte più complessa è stendere bene il tessuto con le mani, una volta fatto questo andate di rullino e resina liquida sopra il tessuto per saturarlo completamente, eliminate eventuali bolle d'aria portandole verso il bordo del tessuto e facendole uscire.
Utilizzate la resina che inevitabilmente colerà sulle fiancate per dare una mano di resina liquida a tutte le fiancate.
Tagliate il tessuto a prua e poppa, che avevamo lasciato abbondante a mò di lenzuolo, in maniera da fasciare lo scafo senza avere sovrapposizioni.
Quando avete impregnato completamente il tessuto potete armarvi di taglierina con lama affilata e ritagliare tutti gli eventuali fili di stramatura che si sono formati sul bordo del tessuto, per avere un risultato più pulito.
A resina solidificata, carteggiate leggermente con una carta 120 sopratutto nelle zone dove c'è solo resina liquida, e spianate eventuali spine di resina a prua e poppa
p.s: no foto, no party: purtroppo in questa fase ho avuto un problema alla macchina fotografica, quindi ho poche foto, praticamente nessuna
carteggiatura prima di mettere le strisce di tessuto di vetro internamente
il tessuto viene impregnato sino a "scomparire"
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 24 Giu 2014 alle 15:25
ottava puntata
costruzione seduta e assemblaggio scafo coperta
tempi:
costruzione e montaggio seduta, schienale e puntapiedi: 5 ore
assemblaggio scafo coperta: 5 ore
siamo in dirittura d'arrivo, ho condensato un po' di operazioni nella stessa puntata
costruzione e montaggio seduta, schienale e puntapiedi
abbiamo finito lo scafo esternamente e internamente ora dobbiamo assemblare seduta, schienale e rastrelliere per i puntapiedi
Per ragioni di robustezza molte parti di queste sono fatte in compensato da 8 mm, ovvero incollando due strati da 4 mm ; quindi prepariamo alcuni rettangoli di compensato incollando due strati uno sopra l'altro, abbastanza grandi da farci stare le parti che poi dovremmo tagliare; potremo sfruttare i tanti scarti di pannello che ci rimangono.
Verificare tracciatura: il consiglio è quello di tracciare la parti come indicate sui piani su del cartoncino e verificarli in opera: piccoli cambi negli angoli dei pannelli dello scafo possono portare a differenza significative nelle selle della seduta e nelle rastrelliere dei puntapiedi, quindi tracciamo le dime in cartoncino, verifichiamole, correggiamole se necessario e passiamo a tracciare tagliare i pezzi in compensato da 8 mm
incollaggio rastrelliere puntapiedi: incolliamo con resina addensata , tenendo le parti bloccate con del nastro carta, controlliamo che le due rastrelliere siano parallele e a distanza costante dal centro barca
scarico acqua: facciamo un foro semicircolare i due sul lato basso della rastrelliera per far circolare l'acqua ed evitare che il volume racchiuso da queste si trasformi in una vasca; idem sulle due selle che ospiteranno la seduta, foro sulla linea centrale
incollaggio selle seduta: incollare al fondo con resina addensata controllando attentamente la posizione
incollaggio pianale seduta: da fare in due strati da 4 mm per riuscire a piegarlo efficacemente
posizionamento tre listelli sezione 1x2 cm sul piano di seduta che andrà sotto, incolliamoli, servono ad irrigidire il piano, vanno in direzione prua-poppa
avvitiamo insieme i due piani da 4 mm incollandoli tra loro con resina addensata e avvitiamoli alle selle con autofilettanti da 4 mm (preforare prima con punta da 3 mm); si può optare per incollare direttamente anche alle selle o farlo in un secondo momento
ad incollaggio avvenuto rimuovere le viti
come piegare il compensato: maneggiando un qualsiasi pezzo di compensato vi renderete conto che in una direzione piega molto più facilmente che nell'altra, tagliate i pezzi da piegare sfruttando questo fatto, in modo da piegarli nel verso più morbido
costruzione supporti schienale e schienale
schienale: da fare in singolo stato da 4 mm piegatelo come in foto, bagnandolo: lasciatelo a mollo per 4-5 ore in acqua calda, e quindi lasciatelo asciugare sotto piega con dei pesi sopra, poi una volta asciutto incollateci i due supporti dove passeranno le cinghie e resinate il tutto
supporti schienale: sono delle staffe inox dove faremo passare le cinghie da 40 mm che lo tengono su: i supporti li attaccheremo allo scafo con dei bulloni da 5 mm annegati in dei rettangoli di compensato resinati a scafo
la posizione è fondamentale: io li ho messi troppo a poppa, 7-10 cm avanti sarebbero andati meglio
cucire le fettucce: un ago grosso e del filo di nylon (anche il filo interdentale cerato va benissimo) e in 30 minuti il lavoro è fatto
la tavoletta dello schienale "in piega"
la seduta in piega (non ce n'era bisogno, ma l'ho capito dopo )
le due selle sulle quali appoggerà la seduta (notare il drenaggio al centro)
le due "rastrelliere" dei puntapiedi con i fori di regolazione
il piano seduta coni tre listelli di irrigidimento
ancora il piano seduta seduta e schienale in opera
gi attacchi dello schienale
ottava puntata
costruzione seduta e assemblaggio scafo coperta
tempi:
costruzione e montaggio seduta, schienale e puntapiedi: 5 ore
assemblaggio scafo coperta: 5 ore
siamo in dirittura d'arrivo, ho condensato un po' di operazioni nella stessa puntata
costruzione e montaggio seduta, schienale e puntapiedi
abbiamo finito lo scafo esternamente e internamente ora dobbiamo assemblare seduta, schienale e rastrelliere per i puntapiedi
Per ragioni di robustezza molte parti di queste sono fatte in compensato da 8 mm, ovvero incollando due strati da 4 mm ; quindi prepariamo alcuni rettangoli di compensato incollando due strati uno sopra l'altro, abbastanza grandi da farci stare le parti che poi dovremmo tagliare; potremo sfruttare i tanti scarti di pannello che ci rimangono.
Verificare tracciatura: il consiglio è quello di tracciare la parti come indicate sui piani su del cartoncino e verificarli in opera: piccoli cambi negli angoli dei pannelli dello scafo possono portare a differenza significative nelle selle della seduta e nelle rastrelliere dei puntapiedi, quindi tracciamo le dime in cartoncino, verifichiamole, correggiamole se necessario e passiamo a tracciare tagliare i pezzi in compensato da 8 mm
incollaggio rastrelliere puntapiedi: incolliamo con resina addensata , tenendo le parti bloccate con del nastro carta, controlliamo che le due rastrelliere siano parallele e a distanza costante dal centro barca
scarico acqua: facciamo un foro semicircolare i due sul lato basso della rastrelliera per far circolare l'acqua ed evitare che il volume racchiuso da queste si trasformi in una vasca; idem sulle due selle che ospiteranno la seduta, foro sulla linea centrale
incollaggio selle seduta: incollare al fondo con resina addensata controllando attentamente la posizione
incollaggio pianale seduta: da fare in due strati da 4 mm per riuscire a piegarlo efficacemente
posizionamento tre listelli sezione 1x2 cm sul piano di seduta che andrà sotto, incolliamoli, servono ad irrigidire il piano, vanno in direzione prua-poppa
avvitiamo insieme i due piani da 4 mm incollandoli tra loro con resina addensata e avvitiamoli alle selle con autofilettanti da 4 mm (preforare prima con punta da 3 mm); si può optare per incollare direttamente anche alle selle o farlo in un secondo momento
ad incollaggio avvenuto rimuovere le viti
come piegare il compensato: maneggiando un qualsiasi pezzo di compensato vi renderete conto che in una direzione piega molto più facilmente che nell'altra, tagliate i pezzi da piegare sfruttando questo fatto, in modo da piegarli nel verso più morbido
costruzione supporti schienale e schienale
schienale: da fare in singolo stato da 4 mm piegatelo come in foto, bagnandolo: lasciatelo a mollo per 4-5 ore in acqua calda, e quindi lasciatelo asciugare sotto piega con dei pesi sopra, poi una volta asciutto incollateci i due supporti dove passeranno le cinghie e resinate il tutto
supporti schienale: sono delle staffe inox dove faremo passare le cinghie da 40 mm che lo tengono su: i supporti li attaccheremo allo scafo con dei bulloni da 5 mm annegati in dei rettangoli di compensato resinati a scafo
la posizione è fondamentale: io li ho messi troppo a poppa, 7-10 cm avanti sarebbero andati meglio
cucire le fettucce: un ago grosso e del filo di nylon (anche il filo interdentale cerato va benissimo) e in 30 minuti il lavoro è fatto
la tavoletta dello schienale "in piega"
la seduta in piega (non ce n'era bisogno, ma l'ho capito dopo )
le due selle sulle quali appoggerà la seduta (notare il drenaggio al centro)
le due "rastrelliere" dei puntapiedi con i fori di regolazione
il piano seduta coni tre listelli di irrigidimento
ancora il piano seduta seduta e schienale in opera
gi attacchi dello schienale
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 24 Giu 2014 alle 15:36
assemblaggio finale scafo-coperta
ultima fase della costruzione, nulla di complicato, solo alcune attenzioni da osservare
scartavetrare il bordo di giunzione: diamo una scartavetrata a tutta la zona dove metteremo il nastro da 50 mm che servirà a chiudere la giunzione scafo coperta, una roba veloce , tanto poi scartavetreremo per bene dopo il montaggio
assemblaggio scafo coperta con le fascette: procediamo come avevamo già fatto per assemblare i pannelli della coperta: ovvero posizioniamo tutte le fascette senza chiuderle, vedi foto ; poi procediamo a chiuderle partendo da prua o da poppa, avendo cura di chiuderne 4-5 su un lato e quindi chiudere le stesse sul lato opposto; quando le chiudiamo forziamo scafo e coperta ad allinearsi e a sormontarsi nella maniera migliore, dopo questa fase non potremo più muoverli uno rispetto all'altro; stringiamo bene tutte le fascette
bloccaggio scafo coperta: con resina addensata e spatola in acciaio premiamo la resina dentro la giunzione scafo-coperta, avendo cura di farne entrare abbastanza , specialmente nelle zone a estrema prua e poppa dove non avremo più accesso, evitiamo di resinare le fascette, aspettiamo che la resina catalizzi completamente
chiusura luce paratie-coperta: con resina addensata e i mitici sacchetti da pasticceria già utilizzati chiudiamo lo spazio tra paratie e coperta , un bel cordolo generoso che poi poi stenderemo con le dita, dovremmo lavorare tra scafo ecoperta "al buio" , una fonte di luce sarà utile per capire cosa stiamo facendo
taglio fascette: con la taglierina o una pinza a becco da elettricista togliamo tutte le fascette
levigatura giunzione: con la levigatrice spianiamo la giunzione andando aventi e indietro per non creare “buchi” sui singoli tratti di giunzione, il lavoro da compiere è del tutto analogo alle altre operazioni di levigatura giunzioni già fatte; occhio a non esagerare e non “scollare” scafo e coperta
laminazione nastro di vetro: anche qui nulla di nuovo: iniziamo con una mano di resina liquida sulla giunzione e poi andiamo a stendere bene il nastro di vetro con le mani con precisione : stendetene un metro e mezzo circa , poi poggiate il resto del rotolo dentro il gavone , impregnate bene con resina e rullo il tratto appena steso e continuate così, in 3-4 sezioni avrete steso e impregnato un intero lato della giunzione ; idem sull'altro lato, a prua e poppa tagliate il nastro a misura , se ci avanza resina già miscelata possiamo dare una ripresa di resina liquida dove fosse necessario
lasciamo catalizzare la resina, diamo un ultima carteggiata alla giunzione per eliminare eventuali imperfezioni e procediamo con una ultima mano di resina liquida (questa fase l'ho saltata perchè.....ho finito la resina !!)
il kayak è finito rimangono da compiere alcune operazioncine di dettaglio e buttarlo in mare (prossimamente le foto in mare, prometto ! )
dettagli a fascette ancora aperte
iniziamo da prua a stringere le fascette
sino a poppa
praticamente finito
assemblaggio finale scafo-coperta
ultima fase della costruzione, nulla di complicato, solo alcune attenzioni da osservare
scartavetrare il bordo di giunzione: diamo una scartavetrata a tutta la zona dove metteremo il nastro da 50 mm che servirà a chiudere la giunzione scafo coperta, una roba veloce , tanto poi scartavetreremo per bene dopo il montaggio
assemblaggio scafo coperta con le fascette: procediamo come avevamo già fatto per assemblare i pannelli della coperta: ovvero posizioniamo tutte le fascette senza chiuderle, vedi foto ; poi procediamo a chiuderle partendo da prua o da poppa, avendo cura di chiuderne 4-5 su un lato e quindi chiudere le stesse sul lato opposto; quando le chiudiamo forziamo scafo e coperta ad allinearsi e a sormontarsi nella maniera migliore, dopo questa fase non potremo più muoverli uno rispetto all'altro; stringiamo bene tutte le fascette
bloccaggio scafo coperta: con resina addensata e spatola in acciaio premiamo la resina dentro la giunzione scafo-coperta, avendo cura di farne entrare abbastanza , specialmente nelle zone a estrema prua e poppa dove non avremo più accesso, evitiamo di resinare le fascette, aspettiamo che la resina catalizzi completamente
chiusura luce paratie-coperta: con resina addensata e i mitici sacchetti da pasticceria già utilizzati chiudiamo lo spazio tra paratie e coperta , un bel cordolo generoso che poi poi stenderemo con le dita, dovremmo lavorare tra scafo ecoperta "al buio" , una fonte di luce sarà utile per capire cosa stiamo facendo
taglio fascette: con la taglierina o una pinza a becco da elettricista togliamo tutte le fascette
levigatura giunzione: con la levigatrice spianiamo la giunzione andando aventi e indietro per non creare “buchi” sui singoli tratti di giunzione, il lavoro da compiere è del tutto analogo alle altre operazioni di levigatura giunzioni già fatte; occhio a non esagerare e non “scollare” scafo e coperta
laminazione nastro di vetro: anche qui nulla di nuovo: iniziamo con una mano di resina liquida sulla giunzione e poi andiamo a stendere bene il nastro di vetro con le mani con precisione : stendetene un metro e mezzo circa , poi poggiate il resto del rotolo dentro il gavone , impregnate bene con resina e rullo il tratto appena steso e continuate così, in 3-4 sezioni avrete steso e impregnato un intero lato della giunzione ; idem sull'altro lato, a prua e poppa tagliate il nastro a misura , se ci avanza resina già miscelata possiamo dare una ripresa di resina liquida dove fosse necessario
lasciamo catalizzare la resina, diamo un ultima carteggiata alla giunzione per eliminare eventuali imperfezioni e procediamo con una ultima mano di resina liquida (questa fase l'ho saltata perchè.....ho finito la resina !!)
il kayak è finito rimangono da compiere alcune operazioncine di dettaglio e buttarlo in mare (prossimamente le foto in mare, prometto ! )
dettagli a fascette ancora aperte
iniziamo da prua a stringere le fascette
sino a poppa
praticamente finito
kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 22 Mag 2014 alle 10:55
Eccoci qui, questo thread descriverà passo per passo la costruzione del kayak Bette 500 HV che sta prendendo forma nel garage di casa del sottoscritto; cercherò di dare il maggior numero di dettagli possibile, quindi risulterà un "thread a puntate" lunghetto, magari ridondante per chi ha già esperienza di costruzioni , ma spero utile per gli esordienti.
Cercherò di dettagliare tempi e costi della costruzione in maniera da offrire un riferimento a chi si voglia costruire questo interessante kayak da turismo nautico
Iniziamo da materiali e attrezzi per la costruzione
Materiali
-compensato marino: ho optato per 3 fogli ( da 310 x 150 l'uno) di okume da 4mm, sui piani era previsto il 5mm ma è risultato introvabile da queste parti, quidi ho optato per il 4mm con la riserva di irrobustire qualche giunzione tra pannelli se dovesse apparire necessario; costo: 148 € + 25 euro per farmeli portare sino a casa (la mia honda Jazz aveva qualche problema ad andare in giro con dei fogli lunghi 3mm e molto flessibili sul tetto...)
-dime scafo in scala 1:1 : ho preferito spendere 45€ er farmi stampare col plotter le dime dei pannelli dello scafo in scala 1:1 per avere la massima precisione nella tracciatura e poterle sistemare sui pannelli in maniera ottimanle minimizzando gli sprechi
-resina epoxy e additivi (silice colloidale e fibra di cellulosa): in parte li avevo a casa da lavoretti precedenti; alla fine della costruzione credo che avrò usato un totale di 4,5 kg resina, rigorosamente con indurente lento ; per resina tessuti e additivi la spesa è stata di circa 210€
-tessuto di vetro: leggero (166 g/m2) con una trama molto compatta e che sparisce una volta impregnato; una striscia da 1 x 6 m2 sarà sufficiente per dare la copertura del fondo del kayak come da piani, e il tessuto in avanzo verrà tagliato a strisce larghe 5-6 cm lunghe 50-70 cm per fare le nastrature sugli spigoli dal lato interno a scafo e coperta
-nastro di vetro: leggero pure questo (166 g/m2) , largo 50 mm, servirà a fare le nastrature sugli spigoli dal lato esterno su scafo e coperta , è sostituibile con altre strisce di tessuto tagliate con attenzione e precisione per fare un lavoro gradevole esteticamente ; il nastro risulta un pò più visibile del tessuto una volta impregnato
-fascette da elettricista piccole (2,5 mm larghezza): servono per assemblare il tutto, personalmente le trovo molto più pratiche e pulite del filo di rame da utilizzare, credo che alla fine ne avrò usato 5 pacchi da 100 circa
accessori vari: li vedremo man mano
Utensili per la costruzione:
-Seghetto alternativo: ho usato uno di quelli economici, più che sufficiente per un lavoro simile , avendo cura di prendere delle lame adatte a tagliare un compensato sottile senza scheggiare troppo : mi son trovato bene con delle lame fatte apposta per legni laminati , scheggiano poco o nulla, tendono un po a saltare ogni tanto, quindi bisogna sempre bloccare bene il pannello e non lasciarlo libero di flettere
-trapano-avvitatore: anche qui, dobbiamo forare pannellini da 4-5 mm, qualunque trapano o avvitatore leggero va bene, importante usare punte da legno per forare precisi senza sbavare
-levigatrice: a rigore non strettamente indispensabile, ma parecchio comoda, io ho usato una levigatrice piana a strisce di carta vetrata
-smeriglio angolare piccolo: non serve se lavorate puliti con la resina, senza lasciare in giro gocce durissime da togliere una volta catalizzata; qualche volta l'ho dovuto usare, lo ammetto...
altri utensili: pinze, taglierina, un cacciavite, e altri utensili "normali" reperibili in qualsiasi casa
www.modernwoodenboat.com
Eccoci qui, questo thread descriverà passo per passo la costruzione del kayak Bette 500 HV che sta prendendo forma nel garage di casa del sottoscritto; cercherò di dare il maggior numero di dettagli possibile, quindi risulterà un "thread a puntate" lunghetto, magari ridondante per chi ha già esperienza di costruzioni , ma spero utile per gli esordienti.
Cercherò di dettagliare tempi e costi della costruzione in maniera da offrire un riferimento a chi si voglia costruire questo interessante kayak da turismo nautico
Iniziamo da materiali e attrezzi per la costruzione
Materiali
-compensato marino: ho optato per 3 fogli ( da 310 x 150 l'uno) di okume da 4mm, sui piani era previsto il 5mm ma è risultato introvabile da queste parti, quidi ho optato per il 4mm con la riserva di irrobustire qualche giunzione tra pannelli se dovesse apparire necessario; costo: 148 € + 25 euro per farmeli portare sino a casa (la mia honda Jazz aveva qualche problema ad andare in giro con dei fogli lunghi 3mm e molto flessibili sul tetto...)
-dime scafo in scala 1:1 : ho preferito spendere 45€ er farmi stampare col plotter le dime dei pannelli dello scafo in scala 1:1 per avere la massima precisione nella tracciatura e poterle sistemare sui pannelli in maniera ottimanle minimizzando gli sprechi
-resina epoxy e additivi (silice colloidale e fibra di cellulosa): in parte li avevo a casa da lavoretti precedenti; alla fine della costruzione credo che avrò usato un totale di 4,5 kg resina, rigorosamente con indurente lento ; per resina tessuti e additivi la spesa è stata di circa 210€
-tessuto di vetro: leggero (166 g/m2) con una trama molto compatta e che sparisce una volta impregnato; una striscia da 1 x 6 m2 sarà sufficiente per dare la copertura del fondo del kayak come da piani, e il tessuto in avanzo verrà tagliato a strisce larghe 5-6 cm lunghe 50-70 cm per fare le nastrature sugli spigoli dal lato interno a scafo e coperta
-nastro di vetro: leggero pure questo (166 g/m2) , largo 50 mm, servirà a fare le nastrature sugli spigoli dal lato esterno su scafo e coperta , è sostituibile con altre strisce di tessuto tagliate con attenzione e precisione per fare un lavoro gradevole esteticamente ; il nastro risulta un pò più visibile del tessuto una volta impregnato
-fascette da elettricista piccole (2,5 mm larghezza): servono per assemblare il tutto, personalmente le trovo molto più pratiche e pulite del filo di rame da utilizzare, credo che alla fine ne avrò usato 5 pacchi da 100 circa
accessori vari: li vedremo man mano
Utensili per la costruzione:
-Seghetto alternativo: ho usato uno di quelli economici, più che sufficiente per un lavoro simile , avendo cura di prendere delle lame adatte a tagliare un compensato sottile senza scheggiare troppo : mi son trovato bene con delle lame fatte apposta per legni laminati , scheggiano poco o nulla, tendono un po a saltare ogni tanto, quindi bisogna sempre bloccare bene il pannello e non lasciarlo libero di flettere
-trapano-avvitatore: anche qui, dobbiamo forare pannellini da 4-5 mm, qualunque trapano o avvitatore leggero va bene, importante usare punte da legno per forare precisi senza sbavare
-levigatrice: a rigore non strettamente indispensabile, ma parecchio comoda, io ho usato una levigatrice piana a strisce di carta vetrata
-smeriglio angolare piccolo: non serve se lavorate puliti con la resina, senza lasciare in giro gocce durissime da togliere una volta catalizzata; qualche volta l'ho dovuto usare, lo ammetto...
altri utensili: pinze, taglierina, un cacciavite, e altri utensili "normali" reperibili in qualsiasi casa
www.modernwoodenboat.com
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 22 Mag 2014 alle 12:41
Seconda puntata
taglio dime, tracciatura e giunzione pannelli
tempi:
-ritaglio dime carta: 5 ore
-tracciatura parti su fogli compensato 6 ore
-giunzione fogli compensato con giunto a lappazza: 2 ore
Taglio dime
operazione noiosa ma necessaria, da svolgere con precisione e cura; personalmente ho srotolato il "rotolone" (5 metri) delle dime sul pavimento e ho tagliato con una taglierina, avendo cura di avere sempre la lama affilata; se l'illuminazione è una ciofeca, come nel mio garage , una lampada frontale può essere di aiuto.
Tracciatura parti sui fogli di compensato:
-bloccare 2 fogli di compensato sul pavimento appiandoli per il lato corto in modo che non si muovano (non che sia molto facile muovere un foglio di 5m quadri, eh...)
-partire dai pannelli del fondo (vedi tavola nesting nei piani) , stare quanto più possibile vicino ai bordi del pannello, 1cm di distanza va bene, idem per la distanza tra un pannello e il successivo , se sono ad un cm dui ditanza su alcuni punti va bene
avvertenza: è molto comodo trovarsi a fare le giunte tutte sulla faccia dei pannelli che guarda verso di voi, per fare ciò dovete tracciare un pannello "al dritto" e poi il pannello gemello "al rovescio": ovvero avendo verso di voi l'altra faccia della dima in carta
tracciatura: sostanzialmente prendiamo le dime tagliate, blocchiamole con dei pezzettini di nastro carta ogni 20 cm e tracciamo a matita sul pannello; cerchiamo di avere un tratto preciso e non tremolante , usiamo matite abbastanza morbide che lascino un tratto ben visibile sul legno; un consiglio: procuratevi delle ginocchiere !!
alla fine avremo tracciato sui 2 fogli di compensato i 6 pezzi lunghi 5 m circa che comporranno lo scafo e i due pannellini stretti al margine basso della coperta, anch'essi lunghi 5m; nel resto dei due pannelli giuntati e nel terzo pannello tracceremo le altre parti
giunzione fogli compensato
ho optato per una giunzione a lapazza la soluzione più semplice; si tratta di unire i due fogli su un lato (che risulterà quello interno al kayak, ovviamente) con un rettangolo di compensato, incollato con epoxy; la cosa in se è banale ma è meglio prendere qualche accorgimento utile:
-uniamo i due fogli solo in corrispondenza dei pannelli
-smussiamo i bordi dei rettangoli di giunzione : quando li dovremo sormontare con il tessuto di vetro ci creerà meno problemi
-isoliamo i fogli dal pavimento e appoggiamoli su una tavola larga (o due) che fornisca un appoggio unico e livellato , foderiamo la tavola di domopak per evitare incollaggi non desiderati (barbatrucco: mettete già la tavola col domopak prima di iniziare a tracciare)
-usiamo resina addensata con silice colloidale sino ad una densità da maionese (ricordo che con le epoxy prima si uniscono e miscelano i due componenti e poi si uniscono gli additivi)
-pressiamo il giunto per alcuni minuti (io ho usato una altra tavoletta più stretta, altro domopak e dei pesi da sub, ma va bene qualsiasi peso), togliamo con una spatola la resina in eccesso che fuoriesce, e rimettiamolo sotto pressa per il tempo necessario (dipende dalla resina, ma non abbiate fretta, una notte va benone)
al termine avremo un unico foglio di compensato lungo 6 m e largo 1,5 , facilissimo da movimentare, sigh !
Seconda puntata
taglio dime, tracciatura e giunzione pannelli
tempi:
-ritaglio dime carta: 5 ore
-tracciatura parti su fogli compensato 6 ore
-giunzione fogli compensato con giunto a lappazza: 2 ore
Taglio dime
operazione noiosa ma necessaria, da svolgere con precisione e cura; personalmente ho srotolato il "rotolone" (5 metri) delle dime sul pavimento e ho tagliato con una taglierina, avendo cura di avere sempre la lama affilata; se l'illuminazione è una ciofeca, come nel mio garage , una lampada frontale può essere di aiuto.
Tracciatura parti sui fogli di compensato:
-bloccare 2 fogli di compensato sul pavimento appiandoli per il lato corto in modo che non si muovano (non che sia molto facile muovere un foglio di 5m quadri, eh...)
-partire dai pannelli del fondo (vedi tavola nesting nei piani) , stare quanto più possibile vicino ai bordi del pannello, 1cm di distanza va bene, idem per la distanza tra un pannello e il successivo , se sono ad un cm dui ditanza su alcuni punti va bene
avvertenza: è molto comodo trovarsi a fare le giunte tutte sulla faccia dei pannelli che guarda verso di voi, per fare ciò dovete tracciare un pannello "al dritto" e poi il pannello gemello "al rovescio": ovvero avendo verso di voi l'altra faccia della dima in carta
tracciatura: sostanzialmente prendiamo le dime tagliate, blocchiamole con dei pezzettini di nastro carta ogni 20 cm e tracciamo a matita sul pannello; cerchiamo di avere un tratto preciso e non tremolante , usiamo matite abbastanza morbide che lascino un tratto ben visibile sul legno; un consiglio: procuratevi delle ginocchiere !!
alla fine avremo tracciato sui 2 fogli di compensato i 6 pezzi lunghi 5 m circa che comporranno lo scafo e i due pannellini stretti al margine basso della coperta, anch'essi lunghi 5m; nel resto dei due pannelli giuntati e nel terzo pannello tracceremo le altre parti
giunzione fogli compensato
ho optato per una giunzione a lapazza la soluzione più semplice; si tratta di unire i due fogli su un lato (che risulterà quello interno al kayak, ovviamente) con un rettangolo di compensato, incollato con epoxy; la cosa in se è banale ma è meglio prendere qualche accorgimento utile:
-uniamo i due fogli solo in corrispondenza dei pannelli
-smussiamo i bordi dei rettangoli di giunzione : quando li dovremo sormontare con il tessuto di vetro ci creerà meno problemi
-isoliamo i fogli dal pavimento e appoggiamoli su una tavola larga (o due) che fornisca un appoggio unico e livellato , foderiamo la tavola di domopak per evitare incollaggi non desiderati (barbatrucco: mettete già la tavola col domopak prima di iniziare a tracciare)
-usiamo resina addensata con silice colloidale sino ad una densità da maionese (ricordo che con le epoxy prima si uniscono e miscelano i due componenti e poi si uniscono gli additivi)
-pressiamo il giunto per alcuni minuti (io ho usato una altra tavoletta più stretta, altro domopak e dei pesi da sub, ma va bene qualsiasi peso), togliamo con una spatola la resina in eccesso che fuoriesce, e rimettiamolo sotto pressa per il tempo necessario (dipende dalla resina, ma non abbiate fretta, una notte va benone)
al termine avremo un unico foglio di compensato lungo 6 m e largo 1,5 , facilissimo da movimentare, sigh !
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 26 Mag 2014 alle 10:26
Terza puntata
taglio parti e assemblaggio scafo
tempi:
taglio parti: 6 ore
assemblaggio pannelli scafo e paratie: 8 ore
Taglio parti
mettiamo il “pannellone” ottenuto dalle giunzioni su dei cavalletti per sollevarlo da terra (4 saranno sufficienti) , quindi armiamoci di seghetto alternativo e iniziamo a tagliare un pezzo dopo l'altro partendo dai lati corti dei pannelli giuntati, alcuni trucchetti:
-se non avete pratica col seghetto fate qualche taglio di prova, basteranno 15 minuti per avere una precisione ragionevole
1mm è tanto: state con il bordo della lama sul margine della tracciatura, con la pratica vi renderete conto che 1 mm è tanto, davvero, l'errore è molto minore (da qui l'importanza di tracciare bene)
-tagliate lenti: e quando pensate di essere lenti, andate ancor più lenti e cercare di aumentare la precisione , tagliare veloci vuol dire scheggiare il compensato e essere poco precisi
-fate tagli di 50-60 cm poi riposizionate i cavalletti vicino alla zona di taglio in maniera tale da avere sempre il pannello che vibra poco o nulla
-illuminate bene la zona dove state tagliando: tagliare con poca luce è un disastro
-accendete il seghetto alternativo ,aspettate che la lama arrivi alla massima velocità e solo allora iniziate il taglio, idem quando lo fermate
-state sul bordo esatto della linea di tracciatura, non state larghi, altrimenti dovrete impiegare una mostruosità di ore a scartavetrare i bordi per riportarli sulle linee di tracciatura
-tenete la mano che non impugna il seghetto vicino alla zona di taglio per smorzare le vibrazioni del pannello (vicino ho detto, occhio a non tagliarvi un dito !!!!)
-alla fine del taglio pulite gli eventuali residui di resina sui giunti e levigate il giunto sullparte che risultare all'esterna
io sono occhialuto di mio, se non lo siete usate occhiali protettivi anti schegge
alla fine di questa operazione avremo i pannelli dello scafo, le paratie e il pannello basso della coperta tagliati; per ora ci servono queste parti, le altre tagliamole e mettiamole da parte, così come le parti dei panelli avanzate
assemblaggio scafo
finalmente si inizia a fare sul serio, il kayak comincia a prendere forma
-partiamo dai pannelli del fondo, accoppiamoli facendo combaciare il lato che sarà la linea centrale del kayak, blocchiamoli con due morsetti , foriamo con la punta da 3mm , a circa 6-7 mm dal bordo, con distanza di circa 15 cm tra un foro e il successivo, foriamo così tutta la linea centrale, e facciamo dei fori ravvicinati , 5-7 cm, anche sul dritto di prua e di poppa
-quando blocchiamo i pannelli accoppiamoli con le giunzioni verso l'esterno così che si appoggino perfettamente, poi li gireremo prima di mettere le fascette
-giriamo i pannelli del fondo in modo che le giunzioni siano all'interno e leghiamoli con le fascette senza stringerle del tutto , specie nella zona centrale
-ora prendiamo un pannello dello spigolo , accostiamolo al pannello del fondo, facciamo combaciare il dritto di prua e facciamo due fori ravvicinati per due fascette sia sul pannello del fondo che su quello di spigolo, fissiamo le fascette stringendole al massimo in modo che non ci sia movimento possibile; procediamo da prua verso poppa con cura prestando attenzione, l'errore da evitare è:
-forare tutta la giunzione tra il pannello del fondo e dello spigolo a distanze esatte e dopo mettere le fascette, non fatelo, non torneranno i fori
-dovremo procedere foro dopo foro, tracciando con la matita una riga ortogonale alla giunzione tra i pannelli, quindi forando e fascettando, sarà lunga ma è l'unico metodo per fare venire la giunzione con l'angolazione corretta, se arrivati alla poppa avremmo delle discrepanze sino a 10-15 mm non ci preoccupiamo più di tanto
-ora possiamo montare il pannello di murata su quello dello spigolo , stessa procedura vista prima, partiamo accoppiando perfettamente il dritto di prua, forando e fascettando ogni singolo punto avendo cura di far combaciare al massimo i pannelli
-passiamo ai pannelli di spigolo e murata del lato opposto, congiungendoli con delle fascette ravvicinate anche con i pannello omologhi della murata opposta a prua e a poppa
alla fine avremo legato i 6 pannelli dello scafo insieme
ora apriamo “a libro” i pannelli e inseriamo le 4 paratie, stringiamo quindi le fascette del fondo se sono lasche; prendiamo i rifermenti rispetto a prua e poppa sul posizionamento delle paratie e tracciamoli sulla linea centrale ; prima di iniziare a fissare le paratie controlliamo che combacino al meglio coni pannelli, se necessario spostiamole di pochi (2-3) cm verso prua o poppa rispetto a quanto indicato dai piani ; fissiamo le paratie partendo da due fascette che le blocchino vicino alla centerline, controlliamo con una livella che la paratia sia verticale, e controlliamo che sia orientata bene in senso trasversale, misurando le distanze dalla prua o poppa (la più vicina) sulle due murate, devono essere uguali, quando la paratia è nella sua posizione corretta prendiamo la traccia sull'interno scafo con la matita, quindi foreremo in modo che ci sia un punto di collegamento tra scafo e paratie su ogni lato di quest'ultima, le foto sono abbastanza esplicative; a fine operazione avremo lo scafo con la sua forma e le 4 paratie bloccate
Terza puntata
taglio parti e assemblaggio scafo
tempi:
taglio parti: 6 ore
assemblaggio pannelli scafo e paratie: 8 ore
Taglio parti
mettiamo il “pannellone” ottenuto dalle giunzioni su dei cavalletti per sollevarlo da terra (4 saranno sufficienti) , quindi armiamoci di seghetto alternativo e iniziamo a tagliare un pezzo dopo l'altro partendo dai lati corti dei pannelli giuntati, alcuni trucchetti:
-se non avete pratica col seghetto fate qualche taglio di prova, basteranno 15 minuti per avere una precisione ragionevole
1mm è tanto: state con il bordo della lama sul margine della tracciatura, con la pratica vi renderete conto che 1 mm è tanto, davvero, l'errore è molto minore (da qui l'importanza di tracciare bene)
-tagliate lenti: e quando pensate di essere lenti, andate ancor più lenti e cercare di aumentare la precisione , tagliare veloci vuol dire scheggiare il compensato e essere poco precisi
-fate tagli di 50-60 cm poi riposizionate i cavalletti vicino alla zona di taglio in maniera tale da avere sempre il pannello che vibra poco o nulla
-illuminate bene la zona dove state tagliando: tagliare con poca luce è un disastro
-accendete il seghetto alternativo ,aspettate che la lama arrivi alla massima velocità e solo allora iniziate il taglio, idem quando lo fermate
-state sul bordo esatto della linea di tracciatura, non state larghi, altrimenti dovrete impiegare una mostruosità di ore a scartavetrare i bordi per riportarli sulle linee di tracciatura
-tenete la mano che non impugna il seghetto vicino alla zona di taglio per smorzare le vibrazioni del pannello (vicino ho detto, occhio a non tagliarvi un dito !!!!)
-alla fine del taglio pulite gli eventuali residui di resina sui giunti e levigate il giunto sullparte che risultare all'esterna
io sono occhialuto di mio, se non lo siete usate occhiali protettivi anti schegge
alla fine di questa operazione avremo i pannelli dello scafo, le paratie e il pannello basso della coperta tagliati; per ora ci servono queste parti, le altre tagliamole e mettiamole da parte, così come le parti dei panelli avanzate
assemblaggio scafo
finalmente si inizia a fare sul serio, il kayak comincia a prendere forma
-partiamo dai pannelli del fondo, accoppiamoli facendo combaciare il lato che sarà la linea centrale del kayak, blocchiamoli con due morsetti , foriamo con la punta da 3mm , a circa 6-7 mm dal bordo, con distanza di circa 15 cm tra un foro e il successivo, foriamo così tutta la linea centrale, e facciamo dei fori ravvicinati , 5-7 cm, anche sul dritto di prua e di poppa
-quando blocchiamo i pannelli accoppiamoli con le giunzioni verso l'esterno così che si appoggino perfettamente, poi li gireremo prima di mettere le fascette
-giriamo i pannelli del fondo in modo che le giunzioni siano all'interno e leghiamoli con le fascette senza stringerle del tutto , specie nella zona centrale
-ora prendiamo un pannello dello spigolo , accostiamolo al pannello del fondo, facciamo combaciare il dritto di prua e facciamo due fori ravvicinati per due fascette sia sul pannello del fondo che su quello di spigolo, fissiamo le fascette stringendole al massimo in modo che non ci sia movimento possibile; procediamo da prua verso poppa con cura prestando attenzione, l'errore da evitare è:
-forare tutta la giunzione tra il pannello del fondo e dello spigolo a distanze esatte e dopo mettere le fascette, non fatelo, non torneranno i fori
-dovremo procedere foro dopo foro, tracciando con la matita una riga ortogonale alla giunzione tra i pannelli, quindi forando e fascettando, sarà lunga ma è l'unico metodo per fare venire la giunzione con l'angolazione corretta, se arrivati alla poppa avremmo delle discrepanze sino a 10-15 mm non ci preoccupiamo più di tanto
-ora possiamo montare il pannello di murata su quello dello spigolo , stessa procedura vista prima, partiamo accoppiando perfettamente il dritto di prua, forando e fascettando ogni singolo punto avendo cura di far combaciare al massimo i pannelli
-passiamo ai pannelli di spigolo e murata del lato opposto, congiungendoli con delle fascette ravvicinate anche con i pannello omologhi della murata opposta a prua e a poppa
alla fine avremo legato i 6 pannelli dello scafo insieme
ora apriamo “a libro” i pannelli e inseriamo le 4 paratie, stringiamo quindi le fascette del fondo se sono lasche; prendiamo i rifermenti rispetto a prua e poppa sul posizionamento delle paratie e tracciamoli sulla linea centrale ; prima di iniziare a fissare le paratie controlliamo che combacino al meglio coni pannelli, se necessario spostiamole di pochi (2-3) cm verso prua o poppa rispetto a quanto indicato dai piani ; fissiamo le paratie partendo da due fascette che le blocchino vicino alla centerline, controlliamo con una livella che la paratia sia verticale, e controlliamo che sia orientata bene in senso trasversale, misurando le distanze dalla prua o poppa (la più vicina) sulle due murate, devono essere uguali, quando la paratia è nella sua posizione corretta prendiamo la traccia sull'interno scafo con la matita, quindi foreremo in modo che ci sia un punto di collegamento tra scafo e paratie su ogni lato di quest'ultima, le foto sono abbastanza esplicative; a fine operazione avremo lo scafo con la sua forma e le 4 paratie bloccate
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo30 Mag 2014 alle 11:30
Alcune note per i neofiti sulle resine epossidiche, prima di continuare con la sequenza di costruzione
-gli incollaggi con epoxy ben fatti sono molto più resistenti del legno che incollano, specie quando si usano compensati sottili come per il kayak
-ricordiamoci sempre che ogni sistema epoxy ha un rapporto componente A: componente B caratteristico (1:5, 1:3 , 1:2) da rispettare scrupolosamente
-non è assolutamente vero che se volete una catalisi più rapida dovete aumentare l'indurente, otterrete solo delle resina con minori proprietà meccaniche che non induriranno completamente
-quando usiamo additivi (silice e microfibre di cellulosa, principalmente) per aumentare la densità della resina e renderla meno liquida, ricordiamoci che vanno unite alla epoxy dopo che i componenti A e B sono perfettamente miscelati
-attenti alla cellulosa: tende ad "assorbire" resina , se si esagera si ottiene una colla troppo "dura" e poco lavorabile su cordoli e giunti, di solito parto addensando la resina con silice , 2 cucchiai per 120 ml di resina circa, e poi aumento la densità aggiungendo cellulosa poco per volta e mescolando con cura;
-evitiamo di miscelare epoxy in quantità superiori ai 200 ml per una costruzione di questo tipo, rischieremo solo di far partire in anticipo la catalisi (specie se ha un indurente fast) e buttare una ciotola di costosa resina ; spesso per incollagig ci serviranno quantitativi davvero piccoli 50-60 ml, abituiamoci a non sprecare
-personalmente preferisco lavorare con indurenti slow, non ho fretta
-lavoriamo sempre con guanti in lattice usa e getta e aeriamo i locali
-l'epoxy una volta catalizzata è durissima, cerchiamo di togliere sempre gocce e schizzi di resina prima che catalizzi
-lavoriamo con pennelli o rullini usa e getta
-lavoriamo la resina senza fretta, la catalisi lenta ci da tempo per fare tutto con calma e ordine e fare un lavoro pulito
-dosare la resina: personalmente per piccoli quantitativi mi trovo benissimo usando due siringhe da 20 ML , una per il componente A e l'altra per il componente B (le marco per non confonderle, sennò la resina catalizza dentro le siringhe e le devo buttare ogni volta)
Alcune note per i neofiti sulle resine epossidiche, prima di continuare con la sequenza di costruzione
-gli incollaggi con epoxy ben fatti sono molto più resistenti del legno che incollano, specie quando si usano compensati sottili come per il kayak
-ricordiamoci sempre che ogni sistema epoxy ha un rapporto componente A: componente B caratteristico (1:5, 1:3 , 1:2) da rispettare scrupolosamente
-non è assolutamente vero che se volete una catalisi più rapida dovete aumentare l'indurente, otterrete solo delle resina con minori proprietà meccaniche che non induriranno completamente
-quando usiamo additivi (silice e microfibre di cellulosa, principalmente) per aumentare la densità della resina e renderla meno liquida, ricordiamoci che vanno unite alla epoxy dopo che i componenti A e B sono perfettamente miscelati
-attenti alla cellulosa: tende ad "assorbire" resina , se si esagera si ottiene una colla troppo "dura" e poco lavorabile su cordoli e giunti, di solito parto addensando la resina con silice , 2 cucchiai per 120 ml di resina circa, e poi aumento la densità aggiungendo cellulosa poco per volta e mescolando con cura;
-evitiamo di miscelare epoxy in quantità superiori ai 200 ml per una costruzione di questo tipo, rischieremo solo di far partire in anticipo la catalisi (specie se ha un indurente fast) e buttare una ciotola di costosa resina ; spesso per incollagig ci serviranno quantitativi davvero piccoli 50-60 ml, abituiamoci a non sprecare
-personalmente preferisco lavorare con indurenti slow, non ho fretta
-lavoriamo sempre con guanti in lattice usa e getta e aeriamo i locali
-l'epoxy una volta catalizzata è durissima, cerchiamo di togliere sempre gocce e schizzi di resina prima che catalizzi
-lavoriamo con pennelli o rullini usa e getta
-lavoriamo la resina senza fretta, la catalisi lenta ci da tempo per fare tutto con calma e ordine e fare un lavoro pulito
-dosare la resina: personalmente per piccoli quantitativi mi trovo benissimo usando due siringhe da 20 ML , una per il componente A e l'altra per il componente B (le marco per non confonderle, sennò la resina catalizza dentro le siringhe e le devo buttare ogni volta)
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 30 Mag 2014 alle 14:16
quarta puntata
bloccaggio pannelli scafo e rimozione fascette
tempi:
resinatura interno scafo: 6 ore
rimozione fascette : 1 ora
prima di iniziare a bloccare i pannelli assemblati con la resina epossidica è necessario verificare che lo scafo non sia storto; è sufficiente un controllo visivo tra prua e poppa ( può essere utile ma non indispensabile tracciare la linea di mezzeria su ogni paratia e verificare meglio l'allineamento);
-raddrizzare prua: è probabile che i pannelli dello scafo a prua non siano perfettamente allineati, è la prua abbia un andamento un po “a zig zag”; procuriamoci due listelli rigidi lunghi 70 cm circa e pressiamo tra i due la prua come si vede in foto, possiamo bloccarli in posizione con un giro di nastro carta e poi stringerli con del filo di ferro o morsetti, sino a forzare i pannelli a prua a riallinearsi; può essere utile (io non l'ho fatto) foderare i due listelli col domopak per evitare incollaggi accidentali; se necessario fate una operazione simile anche con la poppa (da me non c'è stato bisogno)
resinatura per bloccaggio pannelli: ci sono varie opzioni possibili, io ho optato per questa sequenza:
- dare prima una mano di resina (caricata con silice per addensarla solo leggermente ) su tutte le superfici dell'interno scafo col rullino, cercando di non resinare le fascette e cercando di entrare bene col rullo sulle giunzioni per incollare i pannelli tra loro; se le gocce di resina colano all'esterno rimuovetele da fresche; aspettiamo ora che la resina catalizzi, ovviamente sono comprese nella resinatura le superfici delle paratie e le giunzioni delle stesse con lo scafo
-rimuovere le fascette : incidetele bene con la taglierina (cambiate lama quando non ha più filo) e tiratele via con una pinza, buona parte saranno bloccate dalla resina, è normale, tiratele via a pezzi , se necessario aiutatevi anche con un cacciavite sottile; se dovessero esserci delle zone delle giunzioni dove i pannelli non si sono bloccati NON toglietele, è essenziale che i pannelli non si muovano, torneremo con po' di resina addensata a bloccare i pannelli e poi le toglieremo
-lieve scartavetrata veloce sulle giunzioni internamente, eventualmente asportate gocce di resina; ora procederemo a fare dei cordoli: prepariamo dell'altra resina (lavorando su una ciotola usa e getta con circa 150 ml di resina per volta; questa resina va addensata con silice e fibre di cellulosa sino a renderla consistente quanto una marmellata, la useremo per fare dei piccoli cordoli di resina sulle giunzioni tra pannelli
barbatrucco: i sacchetti triangolari usa e getta per pasticceria (per la crema) sono ottimi per fare i cordoli di resina; preparate la resina in una ciotola (miscelatela anche con silice e cellulosa) , mettetela nel sacchetto, stendete i cordoli, piccoli, e poi lavorateli per bene con delle dime (rondelle o simili) oppure semplicemente con le dita (ovviamente con guanti in lattice, una confezione da 100 vi basterà per tutta la costruzione), sino ad avere dei cordoli senza bozzi, spine, o gocce di resina o altre irregolarità; l'indurente slow vi darà tutto il tempo per lavorare la resina per bene prima che indurisca, non abbiate fretta, lavorare con cura la resina in questa fase è fondamentale per evitare di dover passare ore successivamente a spianare gocce di resina mangiando polvere; lavorate per aree , tra una paratia e la successiva, stendete la resina con la sacca e poi spianate i cordoli ; non è indispensabile fare tutto in una unica sequenza, io ho lavorato in 4 fasi successive, suddividendo lo scafo in 4 zone
prua e poppa: in queste zone lavorare è praticamente impossibile: sul dritto di prua e di poppa ci limiteremo a fare delle colate di resina caricata piuttosto densa che formino un cordone di resina bello spesso
alla fine di questa fase avremo lo scafo bloccato e già con una certa rigidità
allineamento pannelli di prua
cordonatura con resina addensata tra paratia e scafo
dettaglio della resinatura per bloccare i pannelli e della fascetta
oplà, la fascetta è tolta
il cordolo di resina caricata che irrobustisce la prua
e infine gli utilissimi sacchetti usa e getta da pasticceria per stendere la resina dei cordoli
quarta puntata
bloccaggio pannelli scafo e rimozione fascette
tempi:
resinatura interno scafo: 6 ore
rimozione fascette : 1 ora
prima di iniziare a bloccare i pannelli assemblati con la resina epossidica è necessario verificare che lo scafo non sia storto; è sufficiente un controllo visivo tra prua e poppa ( può essere utile ma non indispensabile tracciare la linea di mezzeria su ogni paratia e verificare meglio l'allineamento);
-raddrizzare prua: è probabile che i pannelli dello scafo a prua non siano perfettamente allineati, è la prua abbia un andamento un po “a zig zag”; procuriamoci due listelli rigidi lunghi 70 cm circa e pressiamo tra i due la prua come si vede in foto, possiamo bloccarli in posizione con un giro di nastro carta e poi stringerli con del filo di ferro o morsetti, sino a forzare i pannelli a prua a riallinearsi; può essere utile (io non l'ho fatto) foderare i due listelli col domopak per evitare incollaggi accidentali; se necessario fate una operazione simile anche con la poppa (da me non c'è stato bisogno)
resinatura per bloccaggio pannelli: ci sono varie opzioni possibili, io ho optato per questa sequenza:
- dare prima una mano di resina (caricata con silice per addensarla solo leggermente ) su tutte le superfici dell'interno scafo col rullino, cercando di non resinare le fascette e cercando di entrare bene col rullo sulle giunzioni per incollare i pannelli tra loro; se le gocce di resina colano all'esterno rimuovetele da fresche; aspettiamo ora che la resina catalizzi, ovviamente sono comprese nella resinatura le superfici delle paratie e le giunzioni delle stesse con lo scafo
-rimuovere le fascette : incidetele bene con la taglierina (cambiate lama quando non ha più filo) e tiratele via con una pinza, buona parte saranno bloccate dalla resina, è normale, tiratele via a pezzi , se necessario aiutatevi anche con un cacciavite sottile; se dovessero esserci delle zone delle giunzioni dove i pannelli non si sono bloccati NON toglietele, è essenziale che i pannelli non si muovano, torneremo con po' di resina addensata a bloccare i pannelli e poi le toglieremo
-lieve scartavetrata veloce sulle giunzioni internamente, eventualmente asportate gocce di resina; ora procederemo a fare dei cordoli: prepariamo dell'altra resina (lavorando su una ciotola usa e getta con circa 150 ml di resina per volta; questa resina va addensata con silice e fibre di cellulosa sino a renderla consistente quanto una marmellata, la useremo per fare dei piccoli cordoli di resina sulle giunzioni tra pannelli
barbatrucco: i sacchetti triangolari usa e getta per pasticceria (per la crema) sono ottimi per fare i cordoli di resina; preparate la resina in una ciotola (miscelatela anche con silice e cellulosa) , mettetela nel sacchetto, stendete i cordoli, piccoli, e poi lavorateli per bene con delle dime (rondelle o simili) oppure semplicemente con le dita (ovviamente con guanti in lattice, una confezione da 100 vi basterà per tutta la costruzione), sino ad avere dei cordoli senza bozzi, spine, o gocce di resina o altre irregolarità; l'indurente slow vi darà tutto il tempo per lavorare la resina per bene prima che indurisca, non abbiate fretta, lavorare con cura la resina in questa fase è fondamentale per evitare di dover passare ore successivamente a spianare gocce di resina mangiando polvere; lavorate per aree , tra una paratia e la successiva, stendete la resina con la sacca e poi spianate i cordoli ; non è indispensabile fare tutto in una unica sequenza, io ho lavorato in 4 fasi successive, suddividendo lo scafo in 4 zone
prua e poppa: in queste zone lavorare è praticamente impossibile: sul dritto di prua e di poppa ci limiteremo a fare delle colate di resina caricata piuttosto densa che formino un cordone di resina bello spesso
alla fine di questa fase avremo lo scafo bloccato e già con una certa rigidità
allineamento pannelli di prua
cordonatura con resina addensata tra paratia e scafo
dettaglio della resinatura per bloccare i pannelli e della fascetta
oplà, la fascetta è tolta
il cordolo di resina caricata che irrobustisce la prua
e infine gli utilissimi sacchetti usa e getta da pasticceria per stendere la resina dei cordoli
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
crispilo 05 Giu 2014 alle 13:06
quinta puntata
carteggiatura esterna scafo e assemblaggio panelli coperta
tempi:
carteggiatura esterna scafo : 2-3 ore
assemblaggio pannelli coperta : 5 ore
ho deciso di carteggiare l'esterno dello scafo a questo punto della costruzione per un motivo semplice: mi serve poter tagliare il tessuto di vetro che coprirà il fondo del kayak, perchè i resti di questo taglio li userò per le nastrature strutturali sulla parte interna di scafo e coperta, e per tagliare efficacemente il tessuto è meglio poggiarlo sulla superficie esterna dello scafo levigata e con gli spigoli stondati.
Carteggiatura scafo:
come tutti i lavori di carteggiaura si produce un sacco di polvere, quindi è decisamente consigliabile l'uso di una mascherina protettiva, se la vostra levigatrice dispone di un attacco per un aspirapolvere ben venga, io ho usato carta 100 come riferimento, non usate carte troppo sottili o il lavoro si allunga a dismisura, con carte aggressive come la 100 andateci leggeri con la levigatrice a nastro .
Iniziamo da prua o da poppa, la prima cosa da fare è tagliare con il seghetto gli spigolo vivi a prua e a poppa sui pannelli del fondo (vedi foto), quindi procederemo a stondare gli spigoli di giunzione tra pannelli con la levigatrice e con la stessa toglieremo eventuali gocce di resina che siano catalizzate sull'esterno scafo; il lavoro in se è semplice, bisogna avere un po' di occhio e andare per gradi senza esagerare arrotondando gli spigoli; arrotondate bene la linea di chiglia a prua e a poppa in modo che quando “attererete” in spiaggia non ci siano spigoli troppo vivi che soffrirebbero l'attrito con la sabbia costringendovi a continue riparazioni
assemblaggio pannelli coperta: personalmente la considera una delle fasi più divertenti della costruzione.
Partiamo dal pannello basso della coperta, che poi è quella striscia sottile con le due estremità appuntite che abbiamo già giuntato e tagliato insieme ai pannelli dello scafo, e colleghiamolo allo scafo ; anche qui, procediamo foro dopo foro partendo da prua o poppa, ormai siamo esperti; possiamo mettere una fascetta su due, tanto è un collegamento provvisorio, ma conviene comunque fare tutti i fori o almeno segnarli con precisione.
Pannelli coperta: sono 4, uguali a due a due , due vanno a poppa del pozzetto e due a prua, vedi disegni e foto; uniamoli fuori opera con le solite fascette lungo la linea centrale
ora prendiamo i 4 pannelli della coperta, e poggiamoli sullo scafo cercando di allinearli correttamente rispetto alla mezzeria e portandoli correttamente avanti a prua e poppa sino all punta dello scafo: è possibile (a me è successo) che invece che giuntarsi correttamente a centro scafo si sovrappongano per 3 cm circa, niente paura, rimedieremo; ora pensiamo a collegarli col pannello basso della coperta, solito sistema, fori e fascette, qui mettiamole tutte, il collegamento ci serve bello stabile.
Problema: non riusciamo a stringere le fascette su entrambi i lati perchè non abbiamo accesso all'interno scafo, se non in zona pozzetto
soluzione: posizioniamo tutte le fascette senza chiuderle, semplicemente passandole nei fori (vedi foto) : nelle zone più critiche , prua e poppa possiamo aiutarci a tirarle fuori dallo scafo con un pezzo di fil di ferro piegato ad uncino (vedi foto) sollevando leggermente i pannelli coperta il tanto che basta, solo quando le avremo tutte in posizione procederemo a chiuderle
A centro scafo colleghiamo i pannelli di prua e poppa tagliando l'eventuale eccesso, e giuntiamoli con una fazzolettatura di compensato dall'interno come già fatto per i pannelli scafo (possiamo usare delle viti autofilettanti come fissaggio per tenere i pannelli allineati sino a che la resina catalizza);
Pannello pozzetto: ovvero quello con l'apertura ovale dal quale entriamo nel kayak: posizioniamolo correttamente al centro dei pannelli della coperta e verifichiamo che entri correttamente: se abbiamo riscontrato il problema citato sopra sui pannelli della coperta probabilmente il pannello pozzetto andrà ritoccato leggermente (vedi foto) perchè non entra perfettamente, correggiamolo e blocchiamolo con le fascette ai pannelli della coperta su tutto il perimetro
ora un pò di foto
e la poppa è sistemata, passiamo alla prua
assemblaggio del pannello basso della coperta
si possono vedere le fascette passate e ancora aperte e "l'uncino" utilizzato per estrarle a prua e poppa dove abbiamo meno spazio per infilare una mano
possiamo tenere insieme i pannelli a prua con del nastro carta qui si vede la correzione che ho dovuto fare sul pannello pozzetto , pochi mm
passiamo a cucire anche il pannello del pozzetto
fascette chiuse e ben strette e la coperta è assemblata
quinta puntata
carteggiatura esterna scafo e assemblaggio panelli coperta
tempi:
carteggiatura esterna scafo : 2-3 ore
assemblaggio pannelli coperta : 5 ore
ho deciso di carteggiare l'esterno dello scafo a questo punto della costruzione per un motivo semplice: mi serve poter tagliare il tessuto di vetro che coprirà il fondo del kayak, perchè i resti di questo taglio li userò per le nastrature strutturali sulla parte interna di scafo e coperta, e per tagliare efficacemente il tessuto è meglio poggiarlo sulla superficie esterna dello scafo levigata e con gli spigoli stondati.
Carteggiatura scafo:
come tutti i lavori di carteggiaura si produce un sacco di polvere, quindi è decisamente consigliabile l'uso di una mascherina protettiva, se la vostra levigatrice dispone di un attacco per un aspirapolvere ben venga, io ho usato carta 100 come riferimento, non usate carte troppo sottili o il lavoro si allunga a dismisura, con carte aggressive come la 100 andateci leggeri con la levigatrice a nastro .
Iniziamo da prua o da poppa, la prima cosa da fare è tagliare con il seghetto gli spigolo vivi a prua e a poppa sui pannelli del fondo (vedi foto), quindi procederemo a stondare gli spigoli di giunzione tra pannelli con la levigatrice e con la stessa toglieremo eventuali gocce di resina che siano catalizzate sull'esterno scafo; il lavoro in se è semplice, bisogna avere un po' di occhio e andare per gradi senza esagerare arrotondando gli spigoli; arrotondate bene la linea di chiglia a prua e a poppa in modo che quando “attererete” in spiaggia non ci siano spigoli troppo vivi che soffrirebbero l'attrito con la sabbia costringendovi a continue riparazioni
assemblaggio pannelli coperta: personalmente la considera una delle fasi più divertenti della costruzione.
Partiamo dal pannello basso della coperta, che poi è quella striscia sottile con le due estremità appuntite che abbiamo già giuntato e tagliato insieme ai pannelli dello scafo, e colleghiamolo allo scafo ; anche qui, procediamo foro dopo foro partendo da prua o poppa, ormai siamo esperti; possiamo mettere una fascetta su due, tanto è un collegamento provvisorio, ma conviene comunque fare tutti i fori o almeno segnarli con precisione.
Pannelli coperta: sono 4, uguali a due a due , due vanno a poppa del pozzetto e due a prua, vedi disegni e foto; uniamoli fuori opera con le solite fascette lungo la linea centrale
ora prendiamo i 4 pannelli della coperta, e poggiamoli sullo scafo cercando di allinearli correttamente rispetto alla mezzeria e portandoli correttamente avanti a prua e poppa sino all punta dello scafo: è possibile (a me è successo) che invece che giuntarsi correttamente a centro scafo si sovrappongano per 3 cm circa, niente paura, rimedieremo; ora pensiamo a collegarli col pannello basso della coperta, solito sistema, fori e fascette, qui mettiamole tutte, il collegamento ci serve bello stabile.
Problema: non riusciamo a stringere le fascette su entrambi i lati perchè non abbiamo accesso all'interno scafo, se non in zona pozzetto
soluzione: posizioniamo tutte le fascette senza chiuderle, semplicemente passandole nei fori (vedi foto) : nelle zone più critiche , prua e poppa possiamo aiutarci a tirarle fuori dallo scafo con un pezzo di fil di ferro piegato ad uncino (vedi foto) sollevando leggermente i pannelli coperta il tanto che basta, solo quando le avremo tutte in posizione procederemo a chiuderle
A centro scafo colleghiamo i pannelli di prua e poppa tagliando l'eventuale eccesso, e giuntiamoli con una fazzolettatura di compensato dall'interno come già fatto per i pannelli scafo (possiamo usare delle viti autofilettanti come fissaggio per tenere i pannelli allineati sino a che la resina catalizza);
Pannello pozzetto: ovvero quello con l'apertura ovale dal quale entriamo nel kayak: posizioniamolo correttamente al centro dei pannelli della coperta e verifichiamo che entri correttamente: se abbiamo riscontrato il problema citato sopra sui pannelli della coperta probabilmente il pannello pozzetto andrà ritoccato leggermente (vedi foto) perchè non entra perfettamente, correggiamolo e blocchiamolo con le fascette ai pannelli della coperta su tutto il perimetro
ora un pò di foto
e la poppa è sistemata, passiamo alla prua
assemblaggio del pannello basso della coperta
si possono vedere le fascette passate e ancora aperte e "l'uncino" utilizzato per estrarle a prua e poppa dove abbiamo meno spazio per infilare una mano
possiamo tenere insieme i pannelli a prua con del nastro carta qui si vede la correzione che ho dovuto fare sul pannello pozzetto , pochi mm
passiamo a cucire anche il pannello del pozzetto
fascette chiuse e ben strette e la coperta è assemblata
Re: kayak Bette 500: costruzione dalla A alla Z
maurob 05 Giu 2014 alle 14:14
complimenti...bella linea, non vedo l'ora che sia finita... chissà che non mi ritorni la voglia di costruire
complimenti...bella linea, non vedo l'ora che sia finita... chissà che non mi ritorni la voglia di costruire